
Nella Primavera di Aquilani, la quale sta facendo sognare con il secondo posto e le cinque vittorie consecutive, si sta mettendo in luce Vittorio Alberto Agostinelli. Il giovane classe 2002′, ha fin qui disputato 8 presenze impreziosite da 1 rete ed un assist. Ma in particolar modo mostra la sua centralità nel gioco della Fiorentina, l’uomo destinato a saltare l’uomo e creare superiorità. Labaroviola ha contattato in esclusiva il padre del ragazzo.
Buongiorno Federico, quanto siete contenti dell’inizio di stagione di tuo figlio?
“Ovviamente sì, so quanto possa dare Vittorio e questo è l’anno giusto per imporsi e essere un uomo-squadra nella Fiorentina. La squadra è forte e se lasciamo stare la Roma che è la favorita, posso dire che abbiamo la squadra migliore nel lotto delle grandi. In campo sa sempre cosa fare ed Aquilani non manca mai di migliorarlo in ogni allenamento”

Tu sei stato un calciatore professionista, cosa vorresti trasmettere a Vittorio?
“Lui è molto più inquadrato di me come uomo. Io ero forse troppo impulsivo, mio figlio riesce ad isolarsi e tiene le emozioni molto dentro di sé. A Firenze lo consigliai di andare a vivere con qualche suo compagno, ma ha preferito di prendersi casa da solo. Segno di maturità”.
Tuo figlio è rimasto tifoso giallorosso, quanto ti ha inorgoglito da cuore romanista quale sei?
“Due anni alla Roma sono stati per lui sono stati una crescita importante. La prima esperienza lontano da casa. Io ho potuto soltanto sostenerlo, un motivo in piùera il colore della maglia (ride..ndr). Sono stato campione d’Italia nel 1986′ con la maglia della Lazio e vorrei tanto che Vittorio mi emulasse”.

Come vedi il suo percorso alla Fiorentina, mister Italiano lo ha voluto con sè a Moena..
“Il tecnico crede molto in lui, lo ha riempito di consigli, non mancando di nominarlo in conferenza stampa predicendo per lui un futuro radioso. Io da padre posso dirgli di concentrarsi intanto sulla Primavera, provi a portare lo scudetto a Firenze e poi il resto verrà di conseguenza. Lui si trova benissimo, Commisso tiene molto ai ragazzi e tratta la Primavera come la prima squadra”.
Marco Collini
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