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Accordo a un passo, alcuni match di Serie A in chiaro. Ecco quanti e dove vederli
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Accordo a un passo, alcuni match di Serie A in chiaro. Ecco quanti e dove vederli

Redazione

11 Giugno · 13:09

Aggiornamento: 11 Giugno 2020 · 13:09

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La ripartenza del campionato sarà almeno un po’ in chiaro? La risposta non può essere categorica, di certo la domanda da ieri è sempre più di attualità. Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha infatti incontrato una delegazione di Sky Italia, con l’amministratore delegato, Maximo Ibarra, e il direttore delle relazioni esterne e istituzionali, Riccardo Pugnalin. Il comunicato ufficiale parla di “clima positivo e massima collaborazione”. Insomma, un passo avanti. E anche la Lega di serie A, proprietaria del “prodotto”, che ancora non si è ufficialmente pronunciata sul piano che sta costruendo il ministro, sembrerebbe aver aperto alla proposta.

L’operazione non sarebbe particolarmente invasiva. Sky potrebbe trasmettere due-tre partite per le prime due giornate in chiaro su Tv8. C’è anche un’ipotesi diretta gol, ma con il calendario molto spalmato (tre o due orari per sei giorni su sette alla settimana!) l’appeal della proposta sarebbe molto limitata a differenza di quanto accaduto in Germania con un calendario più compatto. Meglio allora puntare su alcune gare. Su questo c’è la disponibilità di Sky, mentre è stato effettuato un primo sondaggio anche con Dazn. Si fa anche attenzione a evitare effetti collaterali dirompenti sugli audience della concorrenza. Rai e Mediaset sarebbero orientati a non ostacolare la svolta in cambio di una riduzione dell’embargo sui gol, in particolare per le partite delle 17.15 e delle 19.30.

Tutto a posto allora? Aspettate. La Lega di A per ora non è entrata direttamente nelle interlocuzioni. La vicenda è piuttosto delicata anche perché fra i club di A e i broadcaster titolari dei diritti è ancora in corso la battaglia dell’ultima rata, fra ingiunzioni di pagamento e richieste di sconti. Ma Spadafora è attentissimo a precisare il contesto emergenziale e straordinario dell’iniziativa: un atto di sensibilità verso il pubblico che non danneggi nessuno. E che non eserciti nessun tipo di effetto collaterale sullo scontro di oggi e sul bando (per i diritti 2021-2024) di domani. Proprio per questo, il ministro vorrebbe evitare un decreto che possa rappresentare l’«ombrello» normativo per superare i vincoli della legge Melandri sui diritti tv. Era stato l’ostacolo praticamente insuperabile all’epoca dell’inizio della tempesta coronavirus. E questo aveva generato polemiche a non finire. Oggi, però, i rapporti fra Spadafora e la Lega non sono quelli tempestosi di allora. E c’è uno «spirito costruttivo».

Il problema dei club è anche quello di non danneggiare la propria forza contrattuale non soltanto nella burrascosa attualità, ma anche per il futuro, in cui naturalmente aprire un precedente per i diritti in chiaro potrebbe compromettere la forza della trattativa per quelli criptati. Ecco perché Spadafora ha rassicurato sul contesto, legato solo al momento unico che vive il Paese e il suo calcio.

Intanto la ripartenza in chiaro, quella di Coppa Italia sulla Rai, riceverà oggi il via libera formale dal Dpcm che il premier Giuseppe Conte si appresta a presentare anticipando la fine del divieto di eventi sportivi ora in vigore. Poi, dopo le semifinali, potrebbe arrivare l’annuncio Spadafora-Dal Pino anche per dare una spinta in chiaro all’inizio del campionato.

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