Bruciato, fulminato e trombato nel 2021 quando correva da candidato presidente alla Lega di serie B, bruciato, fulminato e trombato nel 2022 quando correva da candidato come consigliere indipendente della Lega serie A, Ezio Maria Simonelli sfaterà il proverbio del “non c’è due senza tre” coronando così la volata alla presidenza della Lega serie A come da auspici anche del presidente federale Gabriele Gravina che intanto continua nel processo di “normalizzazione” di tutte le componenti federali assoggettandole tutte e preparandosi così alla scontata e plebiscitaria rielezione a presidente federale del 3 febbraio, saltando a piè pari anche il probabile (viene dato per scontato) rinvio a giudizio che la Procura di Roma pare possa notificargli ad inizio del nuovo anno.
Per varcare il portone di via Rosellini a Milano a Ezio Maria Simonelli servono quattordici voti su venti, uno in meno di quelli con i quali lunedì Paolo Bedin è stato eletto alla presidenza della Lega serie B alla terza votazione, quando in realtà gliene sarebbero bastati appena undici. A Milano, venerdì, va in scena la seconda votazione, serve ancora il quorum di 14 per diventare presidente succedendo così al professore Lorenzo Casini, sfiduciato, mollato anche dai suoi grandi elettori (Lotito e De Laurentiis) e nemmeno più candidato.
Al primo tentativo (9 dicembre), da unico candidato, Simonelli aveva raccolto 13 voti, due in meno però di quelli che gli erano stati accreditati alla vigilia, due voti (mancanti) alla fine però decisivi: perché dalla maggioranza guidata dal trio Inter, Atalanta e Juventus e composta da Bologna, Venezia, Udinese, Roma, Como, Parma, Fiorentina, Monza, Milan e Cagliari se ne erano sfilate due, una a votare no insieme a Lazio, Napoli, Lecce, Empoli, Verona mentre l’altra sulla scheda avrebbe provocatoriamente scritto Mario Draghi. Secondo ricostruzioni e ammissioni, ad annullare il voto scrivendo il nome dell’ex premier sarebbe stato il patron del Torino Urbano Cairo che dunque si sarebbe (momentaneamente) sfilato dalla maggioranza insieme al Genoa.
Voci insistenti di Palazzo dicono però che il Torino venerdì in assemblea voterà per Simonelli, mentre lo farà di sicuro il Genoa.. L’ultimo exit-poll dell’immediata vigilia accredita così al commercialista-tributarista milanese un pacchetto di 14/15 voti, margine certo per l’elezione e che magari potrebbe anche allargarsi se qualche altro club decidesse di accordarsi certificando così il rovesciamento degli equilibri in Lega A con l’asse Lotito-De Laurentiis in (apparente) caduta e un nuovo assetto di governo assai vicino (e gradito) al presidente federale Gravina.
Lo riporta storiesport.it
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1 commento su “L’ex commercialista di Berlusconi, grazie anche alla Fiorentina, ad un passo dalla presidenza di Lega”