Business viola 🟣
La #Fiorentina ha acquistato #Vlahovic, #Chiesa e #Bernardeschi per complessivi 2 milioni di euro.
Gli stessi sono stati rivenduti alla #Juventus per un totale di 172 milioni di euro 😳💰#SerieA #calcio pic.twitter.com/OFL8qZyOHR— Financial Sports® (@FinancialSs) April 8, 2022
Non poteva passare inosservato il tweet, rilanciato ieri mattina dal profilo Financial Sport che nelle poche parole e righe concesse da Twitter e una foto assolutamente eloquente, un breve, brevissimo, ha fatto un riassunto di quanto è successo negli ultimi anni al tavolo di mercato che ha unito gli interessi di Fiorentina e Juventus.
«Business viola» è il simil-slogan che apre il tweet, quasi a sottolineare quanto certificato pcoo sotto, ovvero che in un tris di operazioni, iniziato con la cessione di Bernardeschi e chiuso a gennaio con lo sbarco in bianconero di Vlahovic, la Fiorentina ha trasformato e monetizzato una spesa iniziale di due milioni (sì, un paio di milioni di euro o poco più), in un jackpot da Superenalotto da 172 milioni di euro.
Tutto è cominciato con i 40 milioni versati dalla Juve per acquistare Bernardeschi, poi è arrivato il burrascoso trasferimento di Chiesa (con una formula che in totale porterà nelle casse della Fiorentina 62 milioni) e infine il ’botto’-Vlahovic (70 milioni).
In altre parole dalla sponda bianconera di Torino è arrivato a Firenze un pacchettone enorme di soldi, roba da stropicciarsi gli occhi, anche se – sia chiaro – sull’altro piatto della bilancia, la Fiorentina ha scelto (o si è trovata costretta a farlo) di rinunciare a un tris di giovani talenti due dei quali (Bernardeschi e Chiesa) cresciuti nel proprio vivaio e il terzo, Dusan, acquistato per una cifra da ragazzino delle giovanili con la certezza che sarebbe diventato un campione.
Insomma un «Business viola» che in qualche modo serve e servirà per raccontare gli ultimi anni della favola del calciomercato e soprattutto l’incrocio fra due ’nemiche’ come appunto Fiorentina e Juventus che però, quando c’è stato da parlare di soldi, bonifici e trasferimenti record hanno sempre deciso e scelto di mettersi accanto e trovare un accordo. Lo riporta La Nazione