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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Dalla storica vittoria in Coppa Italia al dimenticatoio. Che fine hanno fatto i baby fenomeni che fecero sognare un’intera tifoseria?
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Dalla storica vittoria in Coppa Italia al dimenticatoio. Che fine hanno fatto i baby fenomeni che fecero sognare un’intera tifoseria?

Matteo Fabiani

11 Novembre · 16:31

Aggiornamento: 11 Novembre 2017 · 21:48

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Sono già passati 5 anni da quando una stupefacente Fiorentina Primavera annientò in finale di Coppa Italia la Roma del tecnico De Rossi. La domanda però viene quasi spontanea: dove sono finiti i campioncini del settore giovanile che tanto fecero sognare il popolo fiorentino?

Partiamo con l’allenatore. A guidare la squadra verso il trionfo c’era il mitico Renato Buso, capace in pochi anni di tirar su una potenziale generazione di fenomeni. L’ex , tra le altre, di Sampdoria e Cagliari, lasciò la primavera subito dopo aver vinto la Coppa firmando un contratto con il Gavorrano. Qualcosa però non funzionò e fu esonerato per poi approdare a Verona sponda Chievo come collaboratore tecnico.

In porta, a difendere i pali viola, c’era l’eterna promessa Andrea Seculin, ritenuto uno dei migliori portieri italiani della sua età. Dal 2013 a oggi ha giocato solamente 27 partite subendo 28 gol tra Avellino e Chievo Verona.

Il quartetto difensivo era composto da giocatori potenti e con grande tecnica, una vera sicurezza per la squadra che raramente subiva gol. Il centrale che sicuramente ha fatto maggior carriera è Michele Camporese, classe 1992. Camporese dopo l’esperienza in primavera fu promosso in prima squadra dove pian piano ne divenne il titolare sotto la gestione di Mihajlovic. In quell’anno sciagurato riuscì a racimolare 16 presenza condite da un gol, quello al Palermo nella goleada del 2013. Dopo svariati anni di prestito fu venduto all’Empoli a titolo definitivo. Ora milita nel Benevento ma non ha mai giocato.
Accanto a Camporese c’era Federico Masi, classe 1990. Dopo la vittoria della Coppa Italia venne ceduto al Bari dove collezionò 5 presenze. Ora (non) gioca dal 2015 alla Lupa Roma.
Stesso destino per Andrea Bagnai che, dopo qualche prestito nelle serie inferiori, è stato ceduto al Mezzolara, squadra Bolognese di Serie D.
Chiudiamo la difesa con Cristiano Piccini, eroe in quella magica serata con un gol direttamente da cross che valse la prima vittoria in Coppa Italia dal 1996. Piccini non fu mai chiamato in prima squadra nonostante la società credesse molto nelle sue potenzialità. Buone prestazioni alla Carrarese, Spezia e Livorno non sono bastate per convincere definitivamente la Fiorentina che lo scorso anno, al termine di mille polemiche, ha deciso di cedere con diritto di ricompra le prestazioni del ragazzo al Real Betis di Macia, ex DS dei viola.

A centrocampo dominava il ganese Amidu Salifu, mediano duro con buona tecnica che, come Camporese, collezionò 12 presenze nella stagione 2012-2013. A differenza di molti suoi compagni ha continuato, negli anni a venire, una dignitosa carriera in B con Brescia,Modena e Perugia dove in totale ha collezionato un’ottantina di presenze. Quest’anno gioca e convince nel Mantova.
Grande amico di Salifu era Maxwell Acosty, imprendibile giocatore di origini ganesi che sta trovando la sua continuità al Latina in Serie B. Dal 2015 a oggi ha giocato 41 partite mettendo pure a segno 9 reti.
l’ultimo dei centrocampisti è quello che ha avuto una carriera meno brillante. Si tratta di Massimiliamo “Max” Taddei, nato a Pontedera. Le sue ultime notizie sono datate 2013 quando il Venezia lo comprò a titolo definitivo dalla Fiorentina. Da quello che sappiamo però, non ha mai giocato una partita.

Terminiamo con l’attacco, il vero punto di forza di quella squadra che ha scritto una piccola parte di storia del nostro club.
Al centro dell’attacco c’era lo svizzero Haris Seferovic, talentuoso e potente bomber che lasciò la Fiorentina per cercare fortuna in Spagna, al Real Sociedad. La fortuna arriverà però l’anno dopo, al Eintracht Frankfurt, squadra del massimo campionato tedesco che lo farà arrivare in nazionale.
Un altro gioiellino dell’attacco viola era il brasiliano Matos, il folletto verde oro che riusciva a seminare gli avversari con giocate in velocità. Matos ha esordito in prima squadra con Vincenzo Montella e in Europa League ha trovato il suo primo gol dopo pochi secondi dal suo ingresso. Ora gioca sempre in Serie A, nell’Udinese.
Infine abbiamo il vero fenomeno di quella squadra, il 10 dalla tecnica sopraffina, il calciatore dove davvero la Fiorentina riponeva tutte le sue fiducie e speranze. Sto parlando di Federico Carraro, talentuoso fantasista che per infortuni e stagioni sfortunate non ha mai espresso le sue vere qualità. Ora gioca nel Teramo, squadra che milita in Lega Pro.

Nella partita vinta contro la Roma non figurava Pietro Iemmello, squalificato illustre che realizzò con la maglia viola una miriade di reti. Dopo aver quasi portato il Foggia in Serie B, Iemmello si è accasato al Sassuolo dove ha recentemente segnato il suo primo gol in Serie A

Matteo Fabiani

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