Nacque tutto intorno ad una maledetta clausola: che poi, esisteva o non esisteva? Questo fu il dubbio primordiale, innestato dall’allora tecnico viola Vincenzo Montella, dopo una vittoria dei suoi a Palermo nel maggio del 2015. Il suo percorso a Firenze durava ormai da tre, fulgide, stagioni durante le quali era stata inserita una presunta clausola sul suo contratto, del valore di cinque milioni di euro (cifra molto alta, parlando di un allenatore). Diciamo presunta perché fu proprio Montella, nella suddetta circostanza, a parlare di inesistenza della clausola stessa e di “patto d’onore” per poter arrivare ad un eventuale addio.
La situazione rimase in sospeso per una ventina di giorni, finché non fu la società viola, a inizio giugno, ad uscire allo scoperto e a sollecitare Montella, nel frattempo in vacanza a campionato finito, a rendere chiare le sue intenzioni sul prosieguo o meno dell’avventura. Pronta la replica del tecnico ed il via alla battaglia dei comunicati: “Sono sorpreso – disse – ma pronto a continuare con entusiasmo”. Ma furono solo parole di facciata perché poche ore dopo il tecnico comunicò alla società viola che sarebbe stato irreperibile fino ad inizio ritiro: fu la goccia che fece traboccare il vaso e lunedì 8 giugno arrivò la comunicazione dell’esonero dell’Aeroplanino. Che rimaneva però sotto contratto, sempre bloccato da questa fantomatica clausola.
Dieci giorni ed ecco il primo incrocio con Paulo Sousa, che gli subentrò liberandosi, anche lui a contratto in essere, dal Basilea per sbarcare in riva all’Arno. Due anni, con opzione per il terzo, l’accordo con il portoghese che rigenerò la Fiorentina; la rigenerò così tanto da portarla in testa alla classifica l’8 novembre: era la sera di Sampdoria-Fiorentina, finita 0-2, e del conseguente esonero di Zenga. Ecco allora, improvvisamente tornare in scena Montella: dopo qualche giorno di tira e molla fu trovato l’accordo per liberare l’allenatore campano. Niente clausola da 5 milioni ma un compromesso su cifre più basse: 1,5 milioni e la rinuncia dell’aeroplanino ad alcune mensilità, il totale ammontò a 2,5 milioni circa, che la società viola devolse in beneficenza. Ecco dunque il secondo incrocio chiave dei due tecnici.
Dopo l’1-1 del girone di ritorno dello scorso campionato, Montella e Sousa saranno nuovamente di fronte domenica prossima: il primo è arrivato al Milan, proprio il club che con il suo pressing aveva minacciato maggiormente la posizione dell’allora tecnico viola. Il secondo, dopo un estate un po’ incerta e strane voci relative a traslochi, è rimasto alla guida della Fiorentina, sempre con quella clausola vigente che potrebbe produrre, chissà, anche il prolungamento del contratto alla fine di questa stagione. Ancora storia di clausole…
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