Sempre più calciatori attirati dai soldi, disposti ad uscire anche dal giro delle loro nazionali
Il pensiero dell’irriverente Scugnizzo viola
C’era una volta la serie A. Fino agli anni 2000 il campionato migliore, quello con più appeal. Tutti volevano venire a giocare da noi in Italia. In quegli anni squadre come Fiorentina, Milan, Inter, Juve, Parma, Lazio, Roma e qualche anno precedente anche il Napoli, schieravano i migliori giocatori del momento.
Brasiliani, Argentini, Tedeschi, Uruguagi, Olandesi, giusto per citarne alcuni volevano solo la serie A. Pian piano si sono spostati tutti in Premier, che almeno fino ad oggi, sembra essere il campionato più ricco e con più appeal.
Appunto, almeno fino ad oggi. Eh sì, perché il campanello della Saudi Arabia Professional League, sta suonando e tuonando in tutte le società europee.
Ad oggi non trema più solo la serie A, ma anche campionati come la Premier League e La Liga, stanno facendo i conti con gli esodi dei loro campioni.
Ceferin e la Super lega
Ceferin, qualche anno fa ha fatto di tutto, riuscendoci, a cancellare la Super League, ma la paura è che ora questa Super League si faccia lo stesso, ma non in Europa, bensì in Arabia Saudita.
Poca importa per alcuni giocatori il fatto che sono esclusi dalle loro nazionali o, peggio ancora, da competizioni come la Champions League, ormai sta diventando un mero discorso economico, dove il petrolio, fa mattanza e incetta di campioni.
Questo esperimento fu fatto anche in Cina, ma poi il governo resosi conto dei danni che stavano facendo queste società di calcio, disegno una legge apposita e fine dei giochi.
In Arabia Saudita è diverso, il governo è composto dalle stesse persone che stanno facendo spese pazze nel supermarket europeo del calcio, e il fenomeno non sembra destinato a fermarsi, anzi.
Tra l’altro questa Saudi Arabia Professional League, almeno in Italia non è trasmessa da nessuno. Stamattina leggevo che fino all’anno scorso i diritti li possedeva SportItalia, alla quale quest’anno non hanno concesso i diritti, in quanto costavano il triplo.
Chi la vedrà questa Saudi Arabia Professional League? Nessuno ve lo dico io, ma solo per il momento. Perché, se fra due anni andranno tutti in Arabia e in Europa resteranno solo i giovani dei vivai, gli appassionati di calcio, inizieranno a seguirla.
Cosa si può fare per fermare questo scempio? I vertici Uefa possono fare poco perché non hanno giurisdizione in Arabia, ma la Fifa sì.
L’idea di Rocco
L’idea di Rocco Commisso ad esempio sarebbe perfetta per ridurre il rischio che tutti si trasferiscano in terra saudita. Per chi si fosse perso la notizia dell’incontro positivo tra il nostro presidente ed Infantino, vi lascio qui un nostro approfondimento.
In sostanza tra le tante richieste di Commisso, spicca la seguente: L’istituzione di un tetto massimo per gli onorari degli agenti dei calciatori, in particolare per evitare pratiche abusive.
Se a tutto questo si introducesse e aggiungesse una sorta di Salary Cap per i calciatori, la ricetta sarebbe perfetta.
In sostanza mettendo un tetto massimo agli ingaggi dei calciatori, i campionati sarebbero più competitivi e i campioni sarebbero equamente distribuiti, e non tutti in Arabia Saudita.
La Fifa deve riflettere sotto questo aspetto. L’NBA, ad esempio, ha il Salary Cap, e non mi sembra che produca uno spettacolo che guardano in pochi, anzi dopo il Wrestling, è lo sport entertainment più seguito d’America.
Io, così come altri miei coetanei inguaribili romantici, rimpiangiamo le radioline ed i grandi campioni, ma se abbiamo accettato la nuova tecnologia con buon gusto, di certo restiamo disgustati da questo esodo verso paesi che di calcistico non hanno nulla, sorvolando su tutte le loro assurdità proibizionistiche.
Ridateci il calcio vero, siamo stanchi di pupazzi e starlette che rincorrono milioni e follower!
NA VOTA, ERA TUTTO CCHIU’ BELLO
Lo scugnizzo viola