“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”. Cantava così Francesco De Gregori in un bellissimo brano datato 1982 che, nonostante l’inesorabile scorrere del tempo, rimane sempre attuale. Il testo prosegue con: “Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia” assumendo così i tratti poetici trasmessi da una generazione all’altra.
Perfetto, infine, se si pensa di dover descrivere la situazione di Federico Bernardeschi, al quale il coraggio di andare a calciare dagli undici metri e, il più delle volte, la qualità per realizzare con precisione non sono mai mancate. Il coraggio al ragazzo di Carrara non è mancato nemmeno ieri sera e, oltre a questo, non gli è mancata neanche la personalità necessaria ad imporsi sul compagno Babacar, che aveva appena conquistato il prezioso penalty. Tuttavia, caso più unico che raro, la fantasia per una volta ha tradito il Berna, e la geniale idea di spiazzare Handanovic con un tocco morbido si trasforma in un maldestro sinistro che quasi fatica a raggiungere i guantoni per portiere nerazzurro.
Può succedere, come può capitare di incappare in una serata sorta e, senza dubbio, il sentore che quella di ieri non sarebbe stata la serata di Bernardeschi si avvertiva fin dall’inizio. Qualche sgroppata in verticale, qualche buon dribbling messo a segno e niente più. Una battuta d’arresto comprensibile, un passo falso perdonabile ad uno che, dopo un avvio ad andamento lento, ha giocato un’intera stagione a mille all’ora trascinando i suoi sia in Italia che in Europa.
L’errore dal dischetto suggella quindi, nel modo più beffardo possibile, una serata iniziata male e conclusa peggio per il numero 10 ma, per fortuna, non per la Fiorentina. La nottataccia di Berna si chiude fra i fischi di un “Franchi” che, seppur irritato, non può che sciogliersi in un applauso di fronte alle scuse sincere del suo talento migliore.
E allora coraggio Berna perché, contrariamente rispetto a quanto cantava De Gregori, ormai hai le spalle tutt’altro che strette.
Gianmarco Biagioni