Il lungo dialogo tra Palladino e Gudmundsson prima dell’allenamento di rifinitura non è sfuggito all’occhio più attento. Può (e deve) essere lui l’uomo della svolta viola, anche in coppa, dopo il gol a Napoli che ha riacceso i riflettori su di lui. Il morale di Albert è alle stelle, considerato che alla vigilia del ritorno di Conference è arrivata la notizia più bella: Gudmundsson torna in Nazionale. A un anno dall’ultima apparizione con l’Islanda, prima della vicenda legale che lo vede tuttora coinvolto (con un grado di giudizio ancora da affrontare), il 10 viola indosserà nuovamente la maglia del suo Paese, visto che è stato convocato per la doppia sfida di Nations League di marzo contro il Kosovo. L’ultima volta per Gud con l’Islanda era stata il 26 marzo 2024, quando andò in gol contro l’Ucraina.
Tornando alla Fiorentina, il rammarico per quello che poteva essere e non è stato è grande. Come testimoniano i numeri: sei gol e un assist. Questo il rendimento tenuto fin qui e che, se vogliamo, non è del tutto disprezzabile. Anzi. Soprattutto se si considera che l’attaccante islandese ha finora disputato appena 926 minuti tra Serie A, Coppa Italia e Conference League. Praticamente 10 partite, recuperi compresi, spalmati però in 21 presenze. La media dice dunque che il numero 10 viola segna o fa segnare i compagni ogni due partite su tre. A questo va aggiunto il rigore negli ottavi di finale di Coppa Italia contro l’Empoli, non valido per la classifica. I numeri raccontano tanto e limitandosi ai cinque gol in campionato e a quello in Conference, Gud è con sei gol il secondo miglior marcatore stagionale viola, dietro solo a Moise Kean, pur con meno di mille minuti. Ecco perché è mancato tanto e la Fiorentina ha bisogno di lui. Lo scrive La Nazione.