
Parlando dello scorso incontro col Bologna, Labaroviola ha contattato in esclusiva Andrea Mingardi, storico rocker e scrittore tifosissimo rossoblù.
Buongiorno Andrea, che gara ti aspettavi al Franchi?
“Ero preparato ad una partita di contenimento, così è stato dal momento dell’espulsione di Bonifazi. Nella prima mezz’ora eravamo stati molto pericolosi e la fortuna non ci ha aiutato nelle azioni di Soriano ed Orsolini. Sinceramente però ai punti ci sta il successo della Fiorentina”.
Ci racconti com’è nata la tua passione rossoblù?
“Mio padre mi portò allo stadio ad otto anni e lì è pian piano cresciuto l’amore per questi colori. Ho anche giocato quattro anni nelle giovanili felsinee, ero portiere ed ho continuato fino alla soglia dei sedici anni, dove ho dovuto scegliere l’altro grande amore, ovvero la musica. Ho poi fondato insieme ad altri amici la Nazionale Cantanti, disputando oltre 550 partite con molti gol all’attivo. Posso dire di aver giocato con campioni del livello di Maradona, Zico, Paolo Rossi e Van Basten”.
Entrambe son gestite da proprietà nordamericane, trovi analogie?
“Tutt’altro, devo dire che la presidenza Commisso è molto passionale ed anche abbastanza ambiziosa. Il centro sportivo che sarà fatto sarà un fiore all’occhiello per tutti i tifosi viola. Qui a Bologna il canadese Saputo va ringraziato per il salvataggio dal fallimento del club, ma tolto questo resta un progetto piccolo piccolo. A noi tifosi ci viene sostanzialmente detto di esultare per un decimo posto, ed il tutto resta una prospettiva molto desolante”.
Le due tifoserie sono sempre state un po’ in conflitto, in futuro vedi un punto d’incontro?
“Io ho tanti amici che hanno il cuore viola, in passato ci sono stati problemi di tifoseria ma entrambe vediamo come nemica sportiva la Juventus, questo mi pare un giusto punto di partenza per il futuro”.
Marco Collini
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