Questo quanto scrive Benedetto Ferrara su La Nazione riguardo la Fiorentina e il Viola Park:
La serie lo stadio di plastica continua. Siamo alla nuova stagione, quella arricchita dal mitico Viola Park e da qualche complicazione. Allo spettatore non resta che trovare il colpevole, ma mica è così semplice. Il centro sportivo più bello d’Europa è una cosa fantastica e questo lo abbiamo capito e lo sappiamo bene, visto che lo aspettavamo dal primo disco degli Wham o forse di Gigliola Cinquetti. Qualche problema c’è. E alla fine ci rimette il tifoso, che da una parte è molto grato e orgoglioso della nuova casa della sua Fiorentina, dall’altra dispiaciuto per non poter assistere dal vivo alle prime amichevoli.
Colpa delle istituzioni, tuona la società e con lei, ovviamente, il tifo organizzato, dall’altra la prefettura sostiene di non aver ricevuto nessuna richiesta di deroga per i problemi di sicurezza dovuti ai cantieri in corso. La fretta di ricominciare la stagione da Bagno a Ripoli ha portato con sé effetti indesiderati, compreso il fatto che, restano fuori anche i pensionati, i possessori della tramvia card, da anni abituali frequentatori dei cantieri sistemati qua e là in giro per la città. Troppa fretta, si potrebbe pensare. O troppa lentezza da parte della burocrazia. Ognuno la pensi come vuole, resta il fatto che poi tutto si risolverà, come ogni serie che si rispetti.
Resta da vedere quante puntate mancano alla fine. Il filone narrativo del Viola Park è agli ultimi dettagli, ma poi c’è il problema dello stadio e quello dell’altro stadio, il figlio minore del Franchi, in vendita da Ikea Qui il mistero è fitto ed è una specie di Nardella contro tutti. Da una parte la Fiorentina che non ne vuole sapere di restare fuori dal Franchi, dall’altro l’assenza di quei 55 milioni destinati dal Pnnr alla riqualificazione delle periferie, e non è questo il caso di Campo di Marte, che non sarà Beverly Hills ma, insomma, non se la passa malissimo. Qui manca chiarezza sul mandante. Il governo dice che la decisione l’ha presa l’Europa, l’Europa sostiene che l’indicazione parrebbe essere arrivata dal governo.
Si pensa quindi di usare quei 55 milioni per le periferie e dirottare la cifra del comune destinata alle riqualificazioni urbane per il restyling dello stadio. In questo caso resterebbe poi da risolvere la questione più tosta: sì, ma dove giocherebbe la Fiorentina durante i lavori, visto che la società vuole restare al Franchi e non spostarsi al Padovani? Pare proprio che questa serie tv sia destinata a durare più di Breaking Bed. Accidenti. E meno male che poi esiste anche il calcio quello vero. Arturo primo che segna, Arturo secondo che arriva. Rianimare calciatori in crisi è un cult di casa nostra. E a volte la cosa funziona. L’esempio più eclatante si chiama Adrian Mutu. Per Jovic si vedrà. Ma noi abbiamo un gran cuore. E Forza Arthur, siamo tutti con te.
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