“Non habemus Violam”, la Fiorentina non ce l’ha fatta a raggiungere la terza finale consecutiva di Conference. A giocarsi la coppa contro il Chelsea saranno gli spagnoli del Betis Siviglia. Il verdetto è stato deciso ai supplementari e rispetta quel che si è visto. Il Betis ha giocato meglio, ha attaccato di più, ha scosso un palo e una traversa. La Fiorentina ha avuto la forza di risalire da uno svantaggio iniziale. Lo 0-1 di Antony su punizione ha gelato il Franchi, ma i viola hanno reagito con la doppietta di Gosens e sul 2-1, lo stesso risultato dell’andata, la squadra di Palladino ha tenuto viva la speranza, si è spremuta oltre i limiti. Quanto a gioco, però, si è visto poco. Pericolosità minima, se non sui corner, perché il Betis sulle palle inattive praticava una difesa a zona lasca e quasi suicida. Da questo punto debole i viola hanno tratto forse il massimo, la doppietta di Gosens. La notte è girata quando Pellegrini, l’allenatore del Betis, ha fatto entrare Ezzalzouli, marocchino tutto estro e velocità. Lì la Fiorentina è andata sotto e non è più riemersa. Ha incassato il 2-2 nel primo supplementare e gli assalti nell’ultimo quarto sono stati disperati. Lo scrive La Gazzetta dello Sport