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Il racconto di Saponara: “Mi bussò Pioli, continuava a piangere «Davide è morto» me lo feci ripetere”

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Il racconto di Saponara: “Mi bussò Pioli, continuava a piangere «Davide è morto» me lo feci ripetere”

Redazione

4 Marzo · 12:10

Aggiornamento: 4 Marzo 2022 · 12:10

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Lo scorso anno per Cronache di Spogliatoio Riccardo Saponara ha scritto una meravigliosa lettera per Davide Astori, a cui il giocatore viola era molto legato, questo il suo ricordo di quel maledetto 4 Marzio 2018

“Scesi per fare colazione, vidi le tue scarpe appoggiate fuori dalla camera di Marco. Se le sarà dimenticate lì ieri sera, pensai. Le tue posate, il tuo piatto e il tuo tovagliolo erano intatti. Strano, eri sempre il primo. Sarà stato un cameriere a cambiare il coperto. Non ci feci caso. Tornai in camera da Vincent Laurini, il mio compagno di stanza, per trascorrere le due ore prima del pranzo. Sentii il rumore di un’ambulanza e mi affacciai alla finestra. I portelloni sul retro erano aperti, le luci lampeggiavano di un blu più freddo del solito. C’era anche Leo, il nostro magazziniere, che camminava avanti e indietro nel parcheggio, fumando una sigaretta. La stava consumando tre tiri alla volta, in modo nervoso. “Leo, che fai?”, “Davide è morto!”. Gli chiesi di ripetere una seconda volta, e lo fece. Mi voltai verso Vincent con gli occhi sbarrati. Come avrei dovuto comunicargli una cosa del genere? Non ci fu il tempo, perché qualcuno bussò alla porta della nostra camera. Aprii con la forza di chi ha smarrito il proprio io, di chi non è padrone del proprio corpo per qualche secondo. Era Pioli, che continuava a piangere. I miei compagni erano a terra pietrificati, mentre ricordo le urla di Chiesa che era stato svegliato con quella notizia. Erano urla di disperazione, incontrollate. Stava spaccando tutto in camera, era in preda al raptus di chi non accetterà mai quella sentenza”.

Saponara scrive una lettera ad Astori: “Primo a scrivermi a Firenze. Ricordo le urla di Chiesa in albergo”

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