Da quanto tempo non vedevamo esultare per un gol come ha esultato Simeone dopo l’uno a zero della Fiorentina? Rabbia, forza, voglia, gioia, liberazione.
Siamo sempre stati abituati a vedere una Fiorentina forte, tecnica ma con poca fame. Ecco, questa squadra, rispetto alla precedente, ha più fame e si vede.
Una scena che può simboleggiare lo spirito della Fiorentina è Bruno Gaspar che dopo il gol va a “raccogliere” Gil Dias. Si tratta di due giocatori nuovi, due scommesse di questa rosa. Due di quelli che si devono guadagnarsi la Fiorentina e dimostrare di essere da Fiorentina.
La loro fame, il loro entusiasmo, la loro voglia di stupire racchiusa in un gesto semplice è il simbolo di cosa è oggi questa squadra. Non senza i propri limiti e i propri difetti.

Se dobbiamo indicare due aspetti di cui questa squadra è certamente più forte rispetto alla precedente è la fame e ancbe l’allenatore. Pioli è superiore a Sousa e di certo non serviva questa vittoria per dirlo. Ma per una gestione che non ha nulla a che vedere con quella precedente.
Vi immaginate Paulo Sousa con questa squadra? Si sarebbe lamentato in ogni dichiarazione. Invece Pioli ha costruito con Corvino questa squadra e questa squadra vuole far crescere e farla diventare importante sotto tutti i punti di vista.
Un altro bellissimo gesto odierno è stato l’abbraccio tra Pioli e Chiesa al cambio del classe 97. Siamo abituati a giocatori che quando escono vanno direttamente a sedersi con il broncio o arrabbiati con il mondo. Chiesa sarebbe voluto restare a tutti i costi in campo per cercare il suo primo gol stagionale. Lo ha cercato più volte e lo voleva fortemente. Ma l’allenatore gigliato lo ha sostituito magari per preservarlo. All’uscita dal campo un lungo abbraccio molto significativo per cio che oggi rappresenta la Fiorentina forse nei due maggiori esponenti.

I tifosi in massa a Verona hanno fatto capire un’altra cosa, semmai ce ne fosse stato bisogno. Questa tifoseria, questa gente, è al fianco di questi ragazzi. Giorno dopo giorno, partita dopo partita, qualche soddisfazione ce la potremo togliere. Adesso testa al Bologna, ci sono sette giorni per preparare questa partita da vincere per la prima volta davanti a Firenze.
Flavio Ognissanti