Marco Benassi ha parlato al Corriere fiorentino, queste le sue parole:
“I miei gol? Credo che sia un mix tra le mie caratteristiche e la posizione che il mister ha scelto per me. In questo ruolo le mie qualità si esaltano perché posso pensare agli inserimenti, mentre Gerson ha compiti di impostazione»
Il centrocampo, quest’anno, è diverso. Non c’è più Badelj ma Veretout in mezzo. Per lei cosa cambia?
«Poco o nulla. I miei compiti sono sempre gli stessi. Veretout magari gioca più in verticale, mentre Badelj era più portato alla gestione del pallone. Jordan, comunque, è un grande, ci dà protezione, per me può giocare dove vuole. È un calciatore completo»
Che succede alle punte?
«Non è solo una questione di attaccanti, ma di fase offensiva, vedo lavorare i miei compagni ogni giorno e vi assicuro che presto si sbloccheranno, magari è anche una questione d’intesa. Pjaca è arrivato solo due mesi fa».
Nota dolente, Pjaca. Dall’esterno sembra triste, poco coinvolto. È così?
«È un ragazzo molto emotivo, ma vi racconto un aneddoto: prima della partita col Frosinone ci ho parlato perché anche io l’avevo visto un po’ così. Dopo la Roma era triste, si sentiva responsabile per il gol di Florenzi, perché doveva marcarlo lui».
E cosa gli ha detto?
«Che deve mettere un punto, lasciando perdere se fino ad oggi non ha reso per quanto poteva. Gli ho detto che la Fiorentina lo ha preso perché sa che può farci fare il salto di qualità e che quindi deve giocare libero. Prendi e vai, punta l’uomo, rischia, se perdi palla ci siamo noi».
Anche Simeone non se lapassa benissimo…
«Soffre perché gli manca il gol. È normale, ma deve pensare alla squadra, e il gol arriverà. Giovanni, comunque, è uno dei più forti mentalmente. State sicuri che appena farà il primo non si fermerà più. Intesa con Chiesa? Miglioreranno. E anche il loro rapporto è ottimo.
Anche perché, senza gol degli attaccanti, diventa difficile vincere le partite. Venite da 4 gare nelle quali vi siete fatti raggiungere. È un caso?
Dobbiamo chiudere le partite e, se non ci riusciamo, evitare di prendere gol. Non è possibile farsi riprendere per quattro partite di fila!».
E infatti Pioli si è molto arrabbiato, già nello spogliatoio
«È stato un momento di riflessione, Non possiamo commettere sempre gli stessi errori».
La vostra reazione alla strigliata?
«Matura. Ci siamo confrontati anche tra di noi, nel viaggio di ritorno, e ci siamo ricordati della gara di Roma dell’anno scorso (0-2 ai giallorossi ndr) nella quale, pur subendo per 90’ o quasi, abbiamo portato a casa la vittoria senza subire gol. Ecco, dobbiamo ritrovare quello spirito. Quella voglia di lottare per non subire. Anche perché abbiamo già perso abbastanza punti. Adesso basta. Vogliamo e dobbiamo tornare a vincere».
Sembrate preoccupati, l’entusiasmo di inizio stagione sembra svanito. È un’im pressione sbagliata?
«Il clima è sempre lo stesso. Certo, quando non vinci,ridere e scherzare diventa più difficile».
Parla come un leader. Si sente tale?
«Non devo dirlo io. Mi piace aiutare i compagni, se posso. Come vi ho raccontato. Ho parlato con Pjaca, e l’ho fatto anche con Simeone. Tutto qua».
Di certo un leader lo è Pezzella. Quanto vi mancherà?
«Non ci voleva. Perdiamo un grande uomo, e un grande difensore. Sta giocando su livelli impressionanti, non ricordo un suo errore, ma sono tranquillo perché vedo ogni giorno come lavorano i ragazzi che potrebbero sostituirlo».
Ceccherini, Diks, o Laurini...
«Non hanno mollato di un centimetro, e non è facile quando in 12 partite non giochi nemmeno un minuto».
I tifosi hanno perso un po’ di entusiasmo…
«Sta a noi ridarglielo, tornando a vincere. Di certo non possiamo dirgli nulla. Ci sono sempre stati vicini, non ci hanno mai abbandonato».
Che rapporto ha, con loro e con la città?
«I fiorentini sono super simpatici. Ho uno splendido rapporto con loro. E poi la città è fantastica, il centro storico è uno dei più belli al mondo. Purtroppo non me lo posso godere molto avendo due bimbi piccoli. Molto spesso stiamo in casa, a giocare con loro».
Sentendola vien da pensare che abbia voglia di fermarsi a lungo…
«Sto da Dio, a Firenze e nella Fiorentina».
Ora, però, dovete riportarla in Europa. Sempre quello l’obiettivo?
«Sì. Non può cambiare per qualche gara andata male. Per tutto quello che abbiamo passato l’anno scorso, per il valore della squadra. Dobbiamo fare meglio dell’anno scorso, e tornare in Europa».
È quello che vi ha chiesto anche la società? Della Valle in estate, facendo arrabbiare molti tifosi, parlò di settimo posto…
«Anche per loro l’obiettivo è migliorare l’anno passato. Magari ai tifosi l’idea del settimo posto non fa impazzire, ma conta la sostanza. Ripeto. Tornare in Europa».