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Batistuta e il suo eterno amore per la maglia viola
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Batistuta e il suo eterno amore per la maglia viola

Redazione

12 Luglio · 11:34

Aggiornamento: 12 Luglio 2019 · 12:56

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Il nome della Fiorentina, una delle società storiche della Serie A, vive di un passato glorioso nel quale è riuscito ad imporsi per due volte in campionato, sebbene moltissimo tempo fa. Il grande prestigio della squadra del capoluogo toscano è impreziosito dalla grande foga e della grande passione dei suoi tifosi, ma soprattutto dai campioni che hanno vestito la maglia viola della società fiorentina. Tra di essi il nome più altisonante e che ancora oggi riecheggia nelle tribune dell’Artemio Franchi è quello di Gabriel Omar Batistuta, ex centravanti argentino capace di fare la storia della Fiorentina come nessun altro, riuscendo persino a superare un mito come il calciatore svedese Kurt Hamrin. Nato nel 1969 a Reconquista, nell’entroterra dell’Argentina, il giovane Bati, allora non ancora Batigol, arrivò a Firenze nell’estate del 1991 dietro intuizione dell’allora presidente Vittorio Cecchi Gori. In pochi potevano immaginare il Re Leone, soprannome dovuto alla sua folta criniera bionda, come massimo goleador di sempre della società viola.

La stagione della Serie A in procinto di iniziare, con la Viola ancora non troppo attiva sul mercato, non è certamente quella di quando l’argentino vestiva il nove della squadra toscana. A quell’epoca i pronostici erano più aperti e meno esclusivi, con addirittura una stagione nella quale si sfidarono le famose sette sorelle, ossia le sette squadra candidate alla vittoria del campionato. Oggi, invece, la Juventus continua ad essere la grande favorita per la conquista del trofeo nazionale, come ben indicato dai pronostici di Betfair. Sul fronte viola, dopo il recente cambio di proprietà, il nome di Batistuta è circolato come papabile nuovo dirigente. Batistuta si è detto contento di aver conosciuto il neo presidente Commisso, il cui arrivo potrebbe rappresentare una svolta per le sorti attuali di una Viola senza molta fortuna negli ultimi anni. L’argentino si è pronunciato su una sua possibile chiamata alle armi nella società toscana, sebbene non si è voluto sbilanciare, affermando che ancora non è stato ufficializato il suo ruolo di dirigente del club viola. Tuttavia le sue dichiarazioni eloquenti lasciano trapelare sicuramente buone intenzioni, sebbene non possano essere ancora convertite in certezza. Questo perché la società viola ancora non è riuscita a delineare una strategia di azione concreta, anche se tutto lascia presagire che presto le cose si muoveranno.

La certezza assoluta è una: Batigol continua ad essere un mito a Firenze. Autore di 168 reti in 269 partite con la maglia della squadra gigliata, l’attaccante argentino ha fatto di una squadra con mezzi normali una grandissima del campionato italiano durante un lungo periodo, prima di venire venduto alla Roma provocando moltissimo dolore tra i tifosi del Franchi. Il sogno di molti appassionati della Fiorentina di vederlo di nuovo in società va al di là delle sue possibilità tecniche o manageriali. Batistuta è e resterà un simbolo della Fiorentina. Nella memoria di tutti, anche non dei tifosi viola, resteranno sempre i goal al Camp Nou contro il Barcellona e ad Highbury contro l’Arsenal. E l’amore per la maglia viola.

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