«Bisogna stare sul pezzo, io ci sto e tra quattro mesi siamo pronti ad aprire il Viola Park, ma come facciamo senza opere di urbanizzazione (soprattutto le fogne) e se manca il parcheggio per tremila tifosi? Per la tramvia la data è slittata addirittura al 2026». Joe Barone, il dg viola, non cerca polemica nel giorno in cui con «La Nazione» percorre in lungo e in largo i 25 ettari di questa disnevland dello sport immersa nelle colline di Bagno a Ripoli con affaccio sul Cupolone, mostrando i dettagli di ogni padiglione, stanze, cucine, campi, tribune e pure la collina artificiale come fosse l’appartamento in corso di ristrutturazione. E invece sono 25mila metri edificati, 5 padiglioni, villa settecentesca compresa. Ma questa cosa dei tempi, insomma. Voi siete in dirittura d’arrivo?«Un privato prende decisioni più veloci e Rocco (Commisso,ndr) è rapido ma ci sono situazioni in cui abbiamo bisogno dell’aiuto dei Comuni (Firenze e Bagno a Ripoli)».
Sono in ritardo?«Chiediamo di essere più svelti, veloci, siamo in attesa da tanti mesi e dobbiamo gestire un posto enorme e poi…».E poi?«Il ritiro dove lo facciamo, ancora a Moena? Potremmo farlo qui con le persone che vengono a vedere anche la città».Non sarà troppo caldo? «La Roma lo fa a Trigoria e ci si può allenare anche di sera».Che struttura sarà? «In Italia non esiste un concept del genere con due stadi, una villa ristrutturata e un investimento che sfiora i 105 milioni di euro, e pensare che partivamo da 60 milioni. Poi gli scavi archeologici, i rincari delle materie prime, ed eccoci qua». Quanto costerà gestire il Viola Park? «Senza dipendenti 10 milioni all’anno (di cui circa 5 di energia ndr), tra costi di manutenzione dei campi e verde ornamentale, pulizie, vigilanza».E a quante persone darà lavoro, tra interni Fiorentina e esterni? «Tanti, forse un centinaio». L’obiettivo è che la struttura alimenti sé stessa.. lo scrive La Nazione.
Tuttosport, la Fiorentina vuole Grifo già a gennaio, servono almeno 15 milioni. Concorrenza Lazio