Dopo aver commentato l’esordio della Fiorentina in Conference League, Massimo Marianella, voce di Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola durante “Palla al centro”. Queste le sue parole:
Sul nome nuovo per la fascia destra, Tariq Lamptey del Brighton, il giornalista ha spiegato:
“È il Dodo inglese: un giocatore piccolino, rapidissimo, meglio nella fase offensiva che nella difensiva. Può giocare nella linea a cinque anche se è stato convertito terzino al Chelsea. Come riserva è un buon profilo, vedo molte similitudini con Dodo. Capisco l’idea della Fiorentina, anche perché al Brighton non è più titolare”.
Marianella si è poi soffermato sulle indicazioni emerse dal match col Polyssia:
“Mi porto dietro il centrocampo. Pioli ha scelto di non avere un vero regista, ma centrocampisti che ruotano. Mi è piaciuto Gudmundsson, ottima prestazione, e Ndour che è un centrocampista moderno. De Gea ha confermato di essere ancora tra i migliori portieri al mondo. Da Fagioli mi aspetto di più: prima o poi farà click e darà la qualità giusta. Se Mandragora recupererà presto, non credo serva un altro innesto in mezzo al campo”.
Sui singoli e sul mercato:
“Comuzzo e Pablo Marí si giocano una maglia: se arrivasse un centrale, il sacrificato sarebbe lo spagnolo. Per Comuzzo, la Fiorentina ascolterebbe solo offerte da 35-40 milioni. Piccoli? Per me è una dichiarazione d’intenti: la Fiorentina dimostra di poterselo permettere, per il presente e per il futuro”.
Poi un passaggio su Pioli e Kean:
“Con Pioli sono state fatte scelte diverse, c’è finalmente un’idea di ambizione concreta. Kean ha superato la fase di essere l’unica stella: non deve dimostrare niente, è un attaccante di valore mondiale. Ieri ha fatto assist e procurato un gol: ci vedo la voglia di ripetersi da protagonista”.
Infine la sua personale griglia Scudetto:
“Rispetto all’anno scorso metto un segno meno a Roma, Lazio e Atalanta, un segno uguale per Inter e Napoli, un più a Milan, Fiorentina e Como. Al Bologna segno uguale, per la forza dell’allenatore anche se hanno cambiato tanto”.