di Flavio Ognissanti
Quando Patrick Cutrone è arrivato a Firenze a gennaio le critiche alla società viola furono diverse, prendere un’altra scommessa da aggiungere ad un’altra scommessa come Vlahovic non è stata una scelta così azzeccata. Servivano gol non ennesime scommesse. Cutrone era reduce da un anno e mezzo horribilis, prima la stagione sottotono a Milano con Gattuso in panchina, poi il flop inglese al Wolverhampton. Se si pensa al lato economico, si tratta di un prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto fissato a 20 milioni, una formula che ingabbia la Fiorentina per un anno mezzo anche economicamente.
Un investimento non da poco soprattutto per un giocatore che fino ad ora è stato un autentico flop. Zero gol segnati in nove partite giocate ma l’aspetto che preoccupa di più resta il fatto che il centravanti classe 98 non si crea occasioni e non tiri mai in porta.
Con la squalifica di due giornate di Vlahovic, giocatore con cui Cutrone si alterna al centro dell’attacco viola, tutti pensavano che queste due partite avrebbero lanciato Patrick in una bella doppia occasione per provare a convincere tutti.
Ma a quanto pare Iachini gli sta preferendo un tridente con il falso nove e con Ghezzal titolare. Insomma, una grande bocciatura senza alcun ritorno. Pensare che Cutrone sia stato preso in prestito per 18 mesi fa riflettere, in pratica la Fiorentina non può cedere il giocatore fino al prossimo anno e poi deve riscattarlo obbligatoriamente.
La bocciatura di oggi non è solo al ragazzo ma anche e soprattutto a Daniele Pradè che ha sbagliato questo colpo andando anche a gravare pesantemente sul budget della società viola. 20 milioni di euro non sono pochi.
La domanda sorge spontanea, se Cutrone non gioca oggi che Vlahovic è out, quando? Questa situazione insegna che a volte meglio spendere 40 milioni una volta per un bomber vero e di livello che 15 milioni a giugno per Pedro, 20 a gennaio per Cutrone e ancora non risolvere il problema attaccante. In totale fanno 35 milioni e 0 gol segnati. Chi meno spende, più spende.
Altro insegnamento che questa storia dà è che bisogna scegliere i giocatori da comprare insieme al tuo allenatore, con un vero attaccante la Fiorentina avrebbe potuto avere speranze europee, così invece si ha sempre la sensazione che la guida tecnica e la società viaggino su due lunghezze differenti. Le grandi squadre si costruiscono così. Vi immaginate Inzaghi o Gasperini che non scelgano o non avallino un colpo di mercato? Con il nuovo allenatore la Fiorentina deve anche risolvere una volta per tutte queste problema.
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