
Chiamale, se vuoi, occasioni. Momenti da vivere, opportunità da cogliere al volo. Prendete Dusan Vlahovic. Uno che, per tutta l’estate, ha vissuto in bilico. Confermarlo o mandarlo a giocare? Questo era il dilemma. Ci ha riflettuto a lungo, la società. Fino alle ultime ore dell’ultimo giorno di mercato. Fosse arrivato il famoso bomber richiesto da Beppe Iachini infatti, sarebbe stato il giovane serbo ha fargli spazio. Eppure, Dusan, di dubbi non ne ha mai avuti. Al contrario. In tempi nei quali va di moda la voglia di andarsene (vedi Chiesa, ma pure Milenkovic), lui è sempre stato chiaro col suo procuratore. «Io non mi muovo da Firenze». Con tanti saluti alle (tantissime) squadre che si erano messe in coda per averlo. Il Verona ha insistito fino alla fine, così come il Parma. Squadre di fascia media, ma non solo. Ci ha pensato il Milan (come vice Ibrahimovic), ha sondato il terreno la Roma mentre il Lipisa, addirittura, è arrivato a mettere sul piatto 25 milioni di euro.
In questo caso, è stato (anche) il club ad opporsi. Al massimo, i viola, potevano lasciarlo andare in prestito. Perché il futuro, di questo ne son convinti (quasi) tutti, è suo. Tanto è vero che già da tempo si ragiona sul possibile rinnovo di contratto. Quello attuale scadrà nel 2023 ma, Rocco Commisso, ha dato l’input preciso di blindarlo a doppia mandata. L’accordo qualche mese fa era dietro l’angolo poi, qualcosa, s’è inceppato. Niente di grave, comunque, e molto presto le parti torneranno a parlarne. Nel frattempo, Dusan, giocherà la sua partita: smentire chi, ancora, non lo ritiene pronto per caricarsi il peso dell’attacco sulle spalle. Certo, non sarà facile. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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