Fossi ha detto che per le autorizzazioni potrebbero servire 15-17 mesi, a fronte dell’opzione Mercafir che invece ha bisogno di 20 mesi per il trasferimento. Qualche mese di vantaggio, non anni. Il secondo (piccolo) vantaggio di Campi è il costo dei terreni: si parla di 6 milioni per 38 ettari, contro i 22 necessari per i 15 ettari alla Mercafir. Cifre comunque piccole rispetto al costo dello stadio: Commisso parla di un investimento di 450-500 milioni di euro tra stadio e centro sportivo e, togliendo i 50 per Bagno a Ripoli, ne restano oltre 400. Edificare su un terreno non cementificato si risparmia in media il 30%, a causa dei mancati costi di bonifica. A Campi c’è il nodo delle infrastrutture per rendere l’area raggiungibile da 40 mila tifosi. l progetto della linea 4 della tramvia prevede l’arrivo da sud, dal lato opposto rispetto al terreno del progetto; e il capolinea sarebbe in centro, a Villa Rucellai: i tifosi dovrebbero così percorrere a piedi un chilometro di vie strette tra le case, cosa impensabile per la gestione dell’ordine
pubblico. La stazione ferroviaria più vicina è San Donnino-Badia, a 8 chilometri. L’autostrada invece è vicinissima, lo stadio sorgerebbe a pochi metri dallo svincolo tra A1 e A11; difficile pensare che ci sia spazio per un secondo svincolo (e un terzo casello). Le regole italiane
Commisso pensa a «un’offerta condizionata» per il bando Mercafir, Duccio Traina, docente di diritto pubblico all’Università di Firenze, spiega che «a un bando pubblico si può solo aderire, altrimenti l’offerta non è ammissibile». A riportarlo è il Corriere Fiorentino.