“Pronto Fiorentina, vorrei parlare con Astori” non è solo il titolo di questo articolo, ma anche l’inizio di una telefonata (purtroppo) immaginaria che avremmo voluto fare dopo la vittoria di ieri. Il motivo? Le parole pronunciate dal difensore italiano pochi giorni fa durante un’intervista nella quale ha dichiarato: “Se parliamo di Champions dico subito che sulla carta non è nelle nostre possibilità”. Una frase che ha generato reazioni diverse nei tifosi, qualcuna più scontata, qualcun’altra assai meno, in sostanza, però, il pubblico si è diviso tra chi dava ragione ad Astori e chi è rimasto deluso, perché a novembre è sembrato precoce escludere la Champions.
Oggi, dunque, avremmo voluto telefonare ad Astori per chiedergli un parere sulla sua ultima uscita pubblica. Non si tratterebbe di un rimprovero, niente affatto, bensì di una richiesta di maggiore consapevolezza nei mezzi a disposizione della Fiorentina. I viola, infatti, non saranno uno schiacciasassi al pari della Juventus, né hanno le individualità della Roma ma, guardando la classifica ed il percorso di crescita portato avanti dalla squadra di Sousa fino ad oggi, non riusciamo proprio a credere che non esista una minima possibilità di lottare per i primi tre posti quest’anno.
Il Napoli, infatti, ha quattro punti di vantaggio sui viola, il Milan ne ha sei ma all’andata al Franchi ha solamente pareggiato e anche la Roma ha sei lunghezze di distacco, tuttavia ad Empoli tre settimane fa non è riuscita neanche a segnare, senza dimenticarsi che tutte e tre le squadre sopracitate hanno giocato una partita in più. Ci chiediamo quindi se veramente il secondo e terzo gradino del podio siano già prenotati, ma analizzando quelli che sarebbero i diretti concorrenti non riusciamo a rispondere.
Certo, i viola hanno ancora diverse lacune in fase difensiva, Kalinic ed Ilicic non hanno ancora raggiungo una continuità accettabile, tuttavia dei miglioramenti rispetto ad agosto sono stati fatti. Sousa, ad esempio, ha trovato il giusto schieramento tattico e ha capito l’importanza di far giocare Borja Valero sulla linea mediana e Bernardeschi davanti, inoltre la squadra riesce a tenere un discreto ritmo per una quantità di minuti sempre maggiore.
A proposito di Bernardeschi, se il ragazzo di Carrara cominciasse a fare gol con questa regolarità, Sousa avrebbe finalmente l’uomo che gli mancava, ovvero un finalizzatore capace di risolvere le partite con un guizzo, e non vogliamo sapere cosa diventerebbe la Fiorentina se anche Ilicic e Tello cominciassero segnare dalla distanza e a macinare gioco per Kalinic.
Insomma, forse non sarà la favorita per la Champions, ma la compagine gigliata deve almeno provarci finché la matematica non la condannerà, d’altronde senza convinzione non si cancellano i difetti e troncare adesso il percorso ascendente fatto di miglioramenti e primi risultati positivi sarebbe un peccato. Astori concorderà sicuramente.
Tommaso Fragassi