di Flavio Ognissanti
Il 3-5-2 di Montella, modulo usato per la prima prima volta dopo la sosta di settembre per sfidare e bloccare la Juventus aveva sorpreso tutti. Salvo poi far ricredere tutti positivamente dopo quella partita. Da quella gara in poi solo risultati positivi, un pareggio contro l’Atalanta in trasferta, tre vittorie consecutive e il pareggio di Brescia.
Questo modulo non piace a tutti, anche se i risultati sono completamente dalla sua parte dato che con questo assetto la squadra viola ha trovato compattezza, solidità, gioco, punti e vittorie.
È bastato un pareggio per far uscire tutti quelli che non vedevano l’ora di criticare Montella e questo modulo senza attaccanti di ruolo.
L’attaccante di ruolo è entrato ma con Vlahovic la situazione non è cambiata. Tutt’altro. Nessun pericolo è arrivato grazie ai tiri e ai movimenti del centravanti classe 2000. Anzi, è stato proprio lo sfortunato Vlahovic a neutralizzare il tiro vincente di Castrovilli al minuto 94 praticamente quasi sulla linea di porta.
Tutti, Montella compreso, non vedono l’ora di arricchire questa squadra di un centravanti vero, di un bomber, ma la realtà racconta di un ruolo ancora scoperto.
Vlahovic è troppo acerbo e si è visto, Boateng non è di certo un centravanti (non lo è mai stato nella sua carriera) e Pedro, che sulla carta è il vero bomber, non è ancora pronta fisicamente per giocare (non ha svolto la preparazione nemmeno in Brasile per via di un infortunio).
Ad oggi questo modulo non ha alternative reali considerando anche che questo assetto sta regalando una grande solidità e una crescita costante della squadra.
La realtà è che Montella non è amato da qualcuno, che appena può si scaglia contro il tecnico su scelte che però, fino ad ora, non hanno una vera alternativa.