L’ex dirigente della Fiorentina, Fabrizio Lucchesi, ha parlato ai microfoni di Radio Bruno, soffermandosi sulla questione del futuro societario viola. Le sue parole:
“Oggi le squadre di calcio fatturano centinaia milioni di euro e sono imprese a tutti gli effetti. Il calcio giocato è un pezzetto dell’azienda, naturalmente quello più importante. Poi c’è il resto della componente organizzativa, ci sono miriadi di componenti. La parte gestionale è la parte fondamentale, di cui era perno Joe Barone. Una volta la gestione era padronale, c’era il proprietario che faceva un po’ di tutto. Oggi ci sono i manager che hanno autonomia gestionale, e chi sta sopra gestisce questi responsabili di area che a loro volta gestiscono chi sta sotto. E’ un modello di carattere aziendalistico, in esatta antitesi alla gestione padronale di una volta. Un po’ viene fatto all’inizio del percorso, per conoscere bene le dimensioni di azienda. Il proprietario di una volta era il direttore generale di oggi in poche parole. Pradè? Venne nel mio staff alla Roma, cominciò con noi e fece un’esperienza importante. Pradè è più uomo di calcio prestato all’azienda, conosce il calcio internazionale ed è una persona preparata. Punterei tutto su Daniele Pradè che si appoggia a Burdisso, perché sono entrambe persone competente. Questa unicità di ruolo che aveva Barone nella Fiorentina, con questa centralizzazione di ruolo, l’unica persona che aveva questo contatto diretto con il direttore generale era proprio Daniele. Oggi Daniele è la soluzione migliore. Barone svolgeva tantissimi ruoli, ricordiamolo. In futuro Commisso trova una figura centrale o crea un castello manageriale. Firenze poi è una città difficile, anche Barone all’inizio ha faticato ad entrare in sintonia. Daniele Pradè è pronto per prendere in mano la situazione”