
A far sobbalzare, in particolare, è il numero esagerato dei gol segnati tra la fase a gironi e il doppio confronto con il Braga. Un dato (21 sigilli su otto partite, una media di 2,6 ogni 90°) che va in netta controtendenza rispetto a quello che invece è stato fin qui lo score in Serie A, ovvero 24 reti su 23 gare: tranne il Napoli (con 22 realizzazioni in sette sfide di Champions) nessuno più dei viola ha bucato così tanto la porta avversaria nelle competizioni Uefa. Nemmeno il Psv, eliminato due giorni fa dall’Europa League pur da leader assoluto della classifica dei gol fatti nel torneo (17 in otto turni).
Ma ci sono anche altri aspetti che rendono merito al lavoro svolto da Italiano in quella che, per il tecnico, è la prima avventura internazionale in panchina: la Fiorentina è infatti al primo posto in Conference in fatto di tiri (140, al pari dello Slavia Praga) ed è terza sia nel possesso palla (con una media del 60,4%, dietro a Villarreal e Basaksehir) che per la percentuale della precisione dei passaggi (che da giovedì si attesta all87,5%, inferiore solo a quella del Silkeborg e degli stessi turchi). Di primo piano pure le statistiche individuali che riguardano i giocatori: i viola infatti possono vantare il primo posto nelle classifiche cannonieri e nei tiri verso lo specchio (entrambe con Jovic, 6 gol su 12 conclusioni) e negli assist (grazie a Kouame, in testa con 5). Sognare la coppa, adesso, diventa più che lecito. Lo scrive il Corriere dello Sport.