Albert Gudmundsson ha anche parlato del processo per violenza sessuale in Islanda, queste le sue parole a Repubblica: “È stato un anno duro da affrontare sul piano mentale ma penso che la pressione, l’ansia e la negatività siano cose che ognuno di noi attraversa nel corso della vita. L’importante è imparare dalle esperienze e credere nei propri valori. Io ho 27 anni e ne ho passate tante: ovviamente è stato difficile ma è importante rimanere positivi. Ho anche letto molti libri sulla mentalità di crescita e consiglio a tutti di farlo. Sono sempre stato calmo. Non mi interessa nient’altro perché sono molto felice della mia vita. Ho una bella famiglia, ho due bellissimi bambini, ho genitori molto attenti e amorevoli, ho amici fantastici. Da mia madre ho preso la forza mentale, l’essere sempre concentrati, ma anche la gentilezza, la dolcezza. È un esempio, una fonte d’ispirazione. Come mio padre, commentatore sportivo in tv. Magari seguirò le sue orme finita la carriera, chissà. Anche se c’è una donna che mi ha accusato ingiustamente, spero che questo non danneggi le altre donne che sono realmente vittime di violenza. Finalmente posso tornare in Nazionale. Sono stato in contatto con il ct e non vedo l’ora di giocare di nuovo per il mio Paese”.
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3 commenti su “Gudmundsson: “Accusato ingiustamente, è stato un anno duro. Finalmente posso tornare in Nazionale””