La Fiorentina è complessivamente più forte dello scorso anno ma senza il difensore e l’esterno di un certo livello, richiesti espressamente dal tecnico, non hai fatto il salto di qualità. Ergo, come forza rimani l’ottava squadra in serie A. Solo Italiano, se riesce nell’ennesimo miracolo, potrà farci lottare per posizioni più alte. Impresa ardua se confronti le rose a disposizione ma è anche vero il primo anno di Italiano a Firenze, fino alla cessione di Vlahovic, la squadra lottava per il quarto posto e a fine stagione la differenza con Roma e Lazio è stata di 1 e 2 punti.
Quella del difensore centrale mancino e di un esterno capace di segnare e fare la differenza, sono due grandi mancanze all’interno della rosa viola. Insieme con gli altri ottimi colpi arrivati, questi sarebbero stati gli ultimi due tasselli capaci di farti fare il salto di qualità sperato e auspicato. Mina non può essere il sostituto di Igor e non si può non intervenire sull’esterno dato che tra Ikonè, Sabiri, Brekalo, Sottil e Kouamè non c’è nemmeno uno all’altezza delle ambizioni dell’ambiente.
In questo momento non è in programma la consueta conferenza stampa di fine mercato. Sarebbe stato bello e giusto sentire la voce e il racconto di chi ha fatto il mercato, sia per spiegare perché sul mercato ci sono state delle mancanze e sia per prendersi i meriti per degli ottimi colpi come Maxime Lopez, Arthur, Parisi, Nzola e Beltran. Speriamo cambino idea e ci possa essere questo momento, il tempo nella sosta di certo non mancherà.
Il poco equilibrio che c’è in tanti commenti dimostra che non deve crescere solo la società, la squadra o il tecnico, ma anche tanti tifosi e addetti ai lavori. Quello che si sente dopo una sconfitta è troppo esagerato e spesso fuori luogo rispetto a quello che viene detto dopo una vittoria o in un momento di serenità generale. Manca equilibrio, fondamentale in un ambiente che vuole raggiungere grandi obiettivi. Perchè spesso non sono solo i giocatori che devono essere allenati, ma anche tifosi e addetti ai lavori.
A San Siro hai perso non perché dovevano giocare giocatori più freschi, ma perché in questo momento, a Milano contro l’Inter, perdi comunque. Se in campo ci fossero stati Kayode, Parisi e Duncan (perché le alternative son queste) sarebbe cambiato forse la misura del punteggio, ma non il risultato finale: 0 punti. La gara di giovedì ti ha svuotato mentalmente e fisicamente. Un risultato diverso, in questo momento, sarebbe stato davvero impresa ardua
In chiusura, stiamo vicini a questa squadra ed a questa società, la distruzione non serve a nulla. Il confronto per crescere tutti si. Anche perché ci sono i presupposti per un’altra ottima stagione, dipende solo ed esclusivamente da noi
NON STANNO ANDANDO BENE LE COSE PER CABRAL