
Come scrive Ernesto Poesio sul Corriere fiorentino le parole di Italiano alla vigilia («siamo più forti di prima») non hanno trovato conferma in campo. Almeno per quanto riguarda il peso offensivo della Fiorentina, decisamente inferiore a quanto visto fin qui in campionato.
Certo, le attenuanti per Cabral (mandato a sorpresa in campo dal primo minuto da Italiano) non mancano, a partire dalla coppia di esterni scelta a inizio gara: né Sottil, né Callejon possono essere considerati i titolari di una rosa che ha a disposizione Nico Gonzalez e Ikoné. E poi il necessario tempo di ambientamento al calcio italiano dove le difese (per quanto allegre come quella di Sarri) non possono essere paragonate a quelle del campionato svizzero.
Normale dunque che la Fiorentina abbia pagato lo scotto della cessione del capocannoniere del campionato che oggi farà il suo esordio in maglia bianconera contro il Verona. Più preoccupante semmai continua a essere la facilità (e la regolarità) con cui i viola subiscono gol quasi a ogni partita. Un handicap di 1,4 reti di media a partita che se prima poteva in parte essere compensata dalla frequenza di fuoco di Vlahovic (17 gol in 22 gare) adesso rischia di pesare molto sulle ambizioni viola. E sugli scontri diretti che restano ancora un tabù.
IL COMMENTO DELLA GAZZETTA SULLA FIORENTINA VISTA CONTRO LA LAZIO
Gazzetta scrive: “Fiorentina brutta, abbandonata dal suo principe. Cabral non è Vlahovic”