
Tre indizi, o meglio tre intuizioni, fanno una prova. Cesare Prandelli può gioire per almeno tre validi motivi e cercare di guardare con ottimismo a qualche caso ancora irrisolto, alcuni rebus da districare nelle prossime undici partite in cui si aspetta l’ultimo strappo, da parte sua, verso la salvezza matematica. Andiamo per ordine: la prima grande intuizione dell’allenatore è stata quella di puntare dritto su un solo attaccante, senza dargli fiducia intermittente. Il rendimento realizzativo di Dusan è praticamente tutto opera di Cesare perchè è vero che il serbo ha fatto 12 reti ma ben 11 sono state realizzate da quando Prandelli è in panchina. Pure Esserci è un’idea vincente del tecnico che ha rispolverato un uomo sempre scartato in precedenza e sempre da piazzare sul mercato. E nel reparto difensivo c’è stata un’illuminazione su Martinez Quarta che dopo otto panchine consecutive con Prandelli, si è preso il posto da titolare con la Lazio e poi non si è più mosso dal campo. Lo riporta il Corriere dello Sport.
Corriere dello Sport, Biraghi, oggi si valutano le sue condizioni dopo il pestone: filtra ottimismo