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ALONSO, L’EUROGOL, E UNA RIFLESSIONE DURA MA NECESSARIA PER LA FIORENTINA. QUANTO CONTANO GLI ALLENATORI?
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ALONSO, L’EUROGOL, E UNA RIFLESSIONE DURA MA NECESSARIA PER LA FIORENTINA. QUANTO CONTANO GLI ALLENATORI?

Tommaso Fragassi

27 Luglio · 20:55

Aggiornamento: 27 Luglio 2017 · 20:55

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Il mercato della Fiorentina avanza, dritto verso il cosiddetto “Scudetto delle plusvalenze”, titolo cui la società gigliata ambisce da almeno un paio di estati, quest’anno in modo particolare.

E se di plusvalenze parliamo, non può non venirne in mente una delle più inaspettate, ovvero quella di Alonso al Chelsea dell’anno scorso.

Trenta milioni per un calciatore che aveva fatto intravedere una certa qualità ma che, almeno per come aveva giocato a Firenze, non sembrava valere una cifra così alta e, soprattutto, non sembrava essere pronto per una squadra ambiziosa come quella allenata da Antonio Conte.

Il Chelsea, però, ha vinto il campionato e Alonso è stato uno dei migliori di tutta la rosa, con tanti assist realizzati e splendidi gol messi a segno. A proposito di gol, l’ultima rete del terzino spagnolo risale a pochi giorni fa, durante un torneo internazionale che lo ha visto sfidare il Bayern Monaco. Una bordata in diagonale di controbalzo che dalla zona sinistra dell’area si è insaccata all’incrocio dei pali, senza che il portiere potesse farci niente. Un vero eurogol.

Al di là di questa singola perla, comunque, l’exploit di Alonso necessita di una riflessione che va in controtendenza rispetto al momento attuale, in cui si tende ad accusare la società di voler fare cassa (un dato di fatto, ma che in questo caso non c’entra molto).

La vera domanda è: perché Conte è riuscito a trasformare Alonso in uno dei migliori terzini del panorama internazionale, mentre con Montella e Sousa sembrava un semplice calciatore da media Serie A? Certo, Alonso al Chelsea ha accanto campioni del calibro di Hazard e Fabregas, ma tutta quella corsa e quel “cannone” che oggi lo spagnolo ha al posto del piede non dipende certo da chi gli gioca vicino.

Quanto contano gli allenatori per una squadra? Non sarà un singolo caso come quello di Alonso a poterci fornire una risposta, tuttavia oggi ci siamo posti ugualmente un paio di domande.

Cosa potrebbe (e avrebbe potuto) fare la Fiorentina con un grande allenatore in panchina? I giocatori contano tanto, di certo neanche Nereo Rocco riuscirebbe a trasformare in un campione da Scudetto uno uno come Milic, ad esempio, tuttavia, in casi meno esasperati, gli allenatori posso cambiare le cose, come dimostra la grande crescita di Alonso con Conte.
Tommaso Fragassi

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