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“A diciott’anni Cragno fu scartato dalla Fiorentina, Corvino gli preferiva Manfredini”
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“A diciott’anni Cragno fu scartato dalla Fiorentina, Corvino gli preferiva Manfredini”

Marco Collini

21 Gennaio · 14:16

Aggiornamento: 21 Gennaio 2022 · 14:53

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Alessio Cragno esultante sugli spalti del San Michele Cattolica Virtus

Parlando della prossima sfida della Fiorentina a Cagliari, Labaroviola ha contattato in esclusiva Luca Briganti, direttore settore Calcio della Cattolica Virtus, società che ha visto crescere Alessio Cragno.

Buongiorno Luca, che ricordo hai del giovane Cragno?

“Un bambino intelligente, aveva voti altissimi a scuola. È stato con noi dagli Esordienti fino agli Allievi Regionali e riusciva a frequentare il Liceo Scientifico con grande profitto, una rarità per un calciatore. Le sue doti erano impossibili da non vedere, tanto che i preparatori dei portieri se lo contendevano, quindi oltre ai tre allenamenti con la squadra, aggiungeva il lavoro specifico altre volte. Tanti lo volevano ma alla fine la spuntò il Brescia..”.

Perché fu scelto il Brescia?

“In verità fu una decisione della famiglia, da principio stipulammo un accordo come prestito gratuito e cosa alquanto curiosa, quando fu convocato i Nazionale giovanile vedevamo il suo nome associato a compagni di Milan, Juve e Roma e al fianco Cattolica Virtus, in quanto il suo cartellino formalmente apparteneva a noi. Il club lombardo ci mise poco a capire che il contratto sarebbe dovuto subito diventare a titolo definitivo e ci accordiamo subito col placet della famiglia Cragno”.

Chi erano gli altri club in lizza?

“Alessio fece due sessioni di provino da una settimana ciascuno con la Juventus e la Roma. I bianconeri al termine ci inviarono una bellissima lettera che conserviamo in sede, nella quale ci ringraziano ma non erano interessati al ragazzo. La Roma invece lo voleva, ricordo Bruno Conti che fece un sacco di pressione per fargli accettare la loro proposta. I dirigenti avevano accolto la famiglia facendoli scegliere anche una scuola adeguata per il giovane. Ma per la famiglia Cragno una parola vale più di mille contratti e così la spuntò il Brescia. Da lì parti la trafila dagli Allievi, alla Primavera e fino alla Prima squadra”.

La Fiorentina perché se l’e fatto sfuggire?

“Noi società come del resto la famiglia ed Alessio siamo tifosi della Fiorentina e la scelta sarebbe stata facile. In realtà fummo noi a segnalarlo alla società viola, la quale lo accolse una volta a settimana per farlo allenare e testarlo. Fino a quando all’arrivo di Corvino, il quale fece arrivare dalla SPAL il giovane portiere Nicolò Manfredini (oggi al Benevento ndr..)per una cifra considerevole. Fu così che le strade si separarono. Cragno è rimasto tifoso come allora nonostante la professione e chissà che un giorno non si possano ritrovare..”.

Domenica sarà fuori causa Covid, credi però sia l’ultimo anno che vivrà da avversario?

“Lo spero, oggi Alessio ha ventotto anni ed è nel pieno della maturazione. Ha subito infortuni alle ginocchia ma non da indebolire le prestazioni. Somiglianze? In lui rivedo la concretezza di Zoff, un altro calcio ma ha dei tratti simili. Cragno è il portiere più basso della Serie A da diversi anni coi suoi 186 cm ma compensa l’altezza con un’intelligenza fuori dal comune. A differenza di Viviano potrebbe subire meno la pressione di profeta in patria proprio per questo carattere equilibrato”.

Marco Collini

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