
La Fiorentina “ambasciatrice internazionale” della città di Firenze. E Palazzo Vecchio partner del club in un “travelling roadshow” in giro per l’Italia e anche per l’Europa per promuovere la città e la sua squadra. Chi l’avrebbe mai detto. Proprio nel mezzo del grande gelo sul Padovani, dopo mesi di fulmini e saette, di faticosa diplomazia e rapporti turbolenti, tra Palazzo Vecchio e la Fiorentina di mister Commisso riscoppia la pace. Dall’elenco delle delibere di giunta approvate nelle scorse settimane salta fuori un inedito patto tra il Comune e la squadra viola.
Un accordo per la promozione del brand, anzi dei due brand, nell’ottica di una sinergia di cui si erano perse le tracce da tempo. Il protocollo d’intesa non è ancora stato firmato pubblicamente, ma la bozza di intesa è passata al vaglio di regolarità tecnica ed è stata approvata dalla giunta di Dario Nardella.
Lo stesso schema di patto è già da tempo sui tavoli della Fiorentina, oggetto di ripetuti incontri, gli ultimi decisivi nel mese di settembre. Adesso manca la firma. Ma rimane il senso politico: al netto della rotta non esattamente condivisa sullo stadio (tanto il restyling del Franchi quanto l’uso provvisorio del Padovani durante i lavori dal 2024/2025) Comune e Fiorentina ora sfoggiano ora un sorprendente asse. E per la prima volta siglano un’intesa di promozione comune.
Una svolta o solo facciata? In cosa consiste questo patto?
«Il Comune e Acf Fiorentina, ciascuno per le proprie specificità, intendono avviare un rapporto di stretta collaborazione e copromozione, al fine di rafforzare l’immagine dei rispettivi brand a livello locale e internazionale» si legge nello schema allegato alla delibera comunale. Acf Fiorentina secondo la bozza dell’accordo «rivestirà il ruolo di “Ambasciatore Internazionale” di Firenze, valorizzandone il brand “Firenze” nel mondo».
Il Comune e la Fiorentina «si impegnano a collaborare per la buona riuscita di un “Travelling Roadshow”, ovvero una serie di eventi di promozione della città in occasione delle partite della stagione 2023/2024». E concordano «di avviare la definizione di un piano di comunicazione congiunta e di co-marketing che possa avvalersi degli specifici mezzi (online e offline) di ciascuna delle parti». La Fiorentina si impegnerebbe alla «diffusione dei contenuti istituzionali e promozionali del Comune attraverso i canali e gli eventi di Acf Fiorentina», il Comune metterebbe «a disposizione spazi dell’amministrazione, manifesti murali, torri digitali».
La società viola diverrebbe ufficialmente «Ambassador di Firenze in Italia e nel mondo». Obiettivo: veicolare l’idea di una città-squadra, il brand del Rinascimento e quello viola come un tutt’uno. Forse anche con la prospettiva di fruttare un ritorno in termini economici a entrambe le parti. Il protocollo d’intesa — si legge nella bozza — «entrerà in vigore alla sottoscrizione e avrà termine alla fine della stagione 2023/2024». Salvo rinnovi.
Da mesi Commisso continua a dirsi contrariato per non aver potuto ristrutturare il Franchi e ripete di non voler mettere soldi sull’operazione, anche se il negoziato sull’area commerciale è sempre aperto. Anche sul Padovani il dg Barone si dice sempre contrario, spiega che la Fiorentina non metterà un euro e mantiene un canale di confronto con Empoli. Resta da capire se la corrispondenza d’amorosi sensi contenuta in questo patto preluda ora a un avvicinamento anche sulla partita stadio oppure se quel muro resterà intatto. Intanto sia il governatore Giani che l’ex premier Dini difendono Commisso: «Speriamo la Fiorentina non vada agli arabi». Lo scrive La Repubblica
INTANTO RENZI NON HA PRESO BENE IL GESTO DI BARONE
Renzi irritato contro Barone. Non avrebbe dovuto far vedere il suo messaggio a Report sugli arabi