Lulù Oliveira, ex giocatore della Fiorentina degli anni 90, ha parlato della squadra viola dopo la vittoria contro il Milan, queste le sue parole a Radio Bruno:
“La Fiorentina si è svegliata dopo un periodo negativo, il momento del minuto 13 è stato bello. Adesso la Fiorentina deve continuare a giocare cosi, è l’unico modo per uscire dalle critiche, abbiamo visto una squadra che voleva vincere, ha messo in difficoltà il Milan e questo vuol dire che è in grandissima salute.
Quando un attaccante non segna le critiche sono normali, se l’attaccante non segna la squadra non vince, l’allenatore ha fatto una scelta importante, Cabral in questo momento è più in forma di Jovic. Ora bisogna non mollare e continuare in quello che si sta facendo, quando l’attaccante segna dà gioia per tutti.
Quando c’era Malesani io non segnavo, non l’ho fatto per 7 giornate, un giorno, era giovedi e facevamo amichevole contro la Primavera, mi parlò Malesani e mi disse che non gli interessava il gol ma il lavoro che facevo. Se magari al suo posto c’era altro allenatore io sarei andato in panchina, da quel giorno ho fatto 15 gol in campionato. La testa libera per un attaccante è importante
Io puntavo sempre l’avversario, non avevo mai paura di farlo. Un giorno c’era Bergomi, loro mi minacciavano perchè gli puntavo sempre, ma l’attaccante non deve avere mai paura. Se ti alleni come ti devi hai una forza dentro di te e non devi avere mai paura di nessuno. A Ikonè manca tranquillità davanti la porta
Contro la Cremonese sarà la partita più difficile in Coppa Italia, hanno eliminato Napoli e Roma ma la Fiorentina ha grandi possibilità di giocare la finale di Coppa”