
Per parlare dell’attualità viola, Labaroviola ha contattato in esclusiva Fabio Fava, esperto di calcio francese all’emittente Eurosport.
Buongiorno Fabio, come valuti il rendimento sempre crescente di Eysseric?
“Devo ammettere la mia sorpresa, in questi anni alla Fiorentina non aveva mai dato segnali di poter incidere a tal punto da essere un titolare. Invece Prandelli probabilmente lo ha capito e coccolato, tanto da farlo rendere in un ruolo come interno di centrocampo, nel quale non aveva mai giocato. Eysseric posso definirlo un miracolo Prandelliano”.

Pensare che al suo arrivo, fu chiamato a sostituire Bernardeschi se ne parlava bene..
“Infatti al Nizza era un uomo imprescindibile nel 4-2-3-1 del tecnico Favre. Quella squadra aveva Balotelli come fronte offensivo, Valentin agiva sulla destra dietro al centravanti italiano, era bello da vedere ma anche un po’ inutile. Con un po’ di fortuna avrebbero anche portato a casa il titolo in Ligue 1 nel 2017′, fino a marzo erano una delle favorite. Chiusero con la qualificazione al preliminare, nel quale poi eliminarono il Napoli”.
Dove ti aveva deluso di più nella Fiorentina?
“Sicuramente aveva dimostrato di non avere il passo per reggere la Serie A, le buone qualità tecniche si vedevano con facilità ma erano fini a se stesse. La Fiorentina lo aveva tenuto molto ai margini della prima squadra, come se il suo stipendio fosse un problema. Era stato in prestito prima al Nantes e poi all’Hellas Verona, ma in entrambi i casi era passato inosservato fra infortuni e panchina”.

I viola negli ultimi anni hanno pescato molto in Francia, prima con Dabo poi con Lafont. Come li hai visti?
“Lafont ricordo che quando firmò per la Fiorentina era senza dubbio il miglior prospetto di Francia. Si parlava di lui come un predestinato, in stile Donnarumma. I risultati della squadra non furono convincenti e di lui si rimarcarono più gli errori in uscita e la scarsa tecnica fra i pali che le qualità, penso che a breve sentiremo di nuovo parlare di lui.
Dabo invece mi sta deludendo, vederlo fra le riserve al Benevento dispiace. Ricordo come Pioli lo utilizzasse in diversi ruoli del centrocampo, tutti svolti con sufficiente diligenza. Inoltre esponeva una grande forza fisico-atletica che non fa mai male in mezzo al campo”.
Marco Collini
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