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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Che ne sarà di noi? Il grigio futuro di Babacar e Zarate…

Approfondimenti

Che ne sarà di noi? Il grigio futuro di Babacar e Zarate…

Gianmarco Biagioni

21 Novembre · 22:54

Aggiornamento: 21 Novembre 2016 · 22:58

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Tra giocarsi una maglia da titolare e giocarsi la permanenza nella rosa di una squadra il passo può essere breve, tragicamente breve, come insegnano Khouma Babacar e Mauro Zarate. La parabola discendente che ha visto tristemente protagonisti il senegalese e l’argentino ha portato infatti i due attaccanti a passare dal fare a sportellare per giocarsi un posto al fianco di Kalinic, perché sfilare la maglia da titolare al croato sembra un’impresa piuttosto ardua soprattutto di questi tempi, fino ai margini della squadra di Sousa, che sembra tutt’altro che convinto dalle prestazioni dei due. Sebbene Babacar, nonostante le difficoltà, sia riuscito comunque a ritagliarsi uno spazio dignitoso trovando più volte la via delle rete, soprattutto nelle occasioni che l’allenatore portoghese gli ha concesso in Europa League, questo non lo ha messo al riparo dalle voci di mercato che, dando adito al malumore del giocatore, lo vorrebbero lontano da Firenze, per la precisione al Napoli all’interno dell’ipotetico scambio di prestiti che porterebbe Gabbiadini a vestire la maglia viola. Un discorso a parte merita invece Mauro Zarate, la cui esclusione certo non può essere imputata esclusivamente a divergenze di carattere tecnico-tattico visto che, nelle rare occasioni in cui Sousa si è deciso a mandarlo in campo, il suo apporto è risultato fondamentale alla causa della Fiorentina. Molto probabilmente l’instabilità emotiva del giocatore, legata a motivazioni di carattere familiare in merito alle quali non sarebbe corretto aggiungere altro, ha contribuito a relegarlo ai margini del progetto tecnico di Paulo Sousa, che ormai non sembra avere più la minima considerazione del talento argentino che, dal canto suo, potrebbe iniziare a valutare seriamente l’ipotesi di un trasferimento a gennaio. Fermo restando che nessuna squadra può trarre giovamento da giocatori scontenti, va detto che, seppur in una condizione non ottimale, sarebbe un peccato privarsi di due elementi che già in passato hanno dimostrato tutto il loro valore. Tutto ciò anche, e soprattutto, in vista degli innumerevoli impegni ai quali la Fiorentina sarà sottoposta fra campionato ed Europa League, nel corso dei quali, inevitabilmente, anche l'”iron man” Kalinic dovrà tirare il fiato.

Gianmarco Biagioni

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