Una lunga e noiosa attesa, il week-end a Firenze passa così, tra la pioggia e l’umidità del primo sabato veramente autunnale del 2016. Il campionato manca eccome, perché le nazionali non stanno offrendo grandi spettacoli (vedi l’Italia di Ventura) e perché, in ogni caso, le soste di campionato si portano sempre dietro un certo senso di malinconia.

Ai tifosi, dunque, non resta altro che aspettare, più o meno concitatamente, in base alla posizione di classifica della propria squadra del cuore. Dal canto suo, la Fiorentina non se la passa benissimo, il quattordicesimo posto non è un grande piazzamento, come non è molto esaltante il bottino racimolato dai viola fino ad oggi, con il quarto peggior attacco della Serie A ed appena 8 punti totalizzati in 6 partite.

Una settimana e la Fiorentina tornerà in campo, questa volta al Franchi contro l’Atalanta. La vittoria, inutile sottolinearlo, è obbligatoria. Tre punti per rialzare la testa, davanti al proprio pubblico, sarebbero un toccasana per tutto l’ambiente, una bella iniezione di fiducia.

Sousa, dunque, è chiamato a dare una scossa ai suoi, cominciando, magari, con qualche cambiamento a livello tattico. Mandare in campo i giocatori che hanno fatto vedere le migliori cose negli ultimi mesi potrebbe essere una buona idea.

Allora spazio a Sanchez, Babacar, Salcedo, Milic, Cristoforo, i due “redenti” Zarate e Bernardeschi e, se l’allenatore lo ritenesse opportuno, anche un paio di giovani in rampa di lancio, come Chiesa, Hagi e Toledo. La Fiorentina ha bisogno di gol, ma prima deve ritrovare grinta e concentrazione.

Sarebbe la “rivincita degli scarti”, ovvero di tutti quei giocatori arrivati a Firenze tra l’apatia generale. Uno sconvolgimento delle gerarchie che potrebbe anche fare bene al gruppo. Anzi. Qualcuno dei cosiddetti “scarti” sta addirittura dimostrando di essere pronto a prendere il posto dei vari “veterani”, Badelj e Vecino ad esempio. Sanchez e, più di recente, Cristoforo infatti scalpitano, ed il colombiano attualmente è uno di quelli che ha giocato di più.

Pensare che fino a un mese fa la Fiorentina rifiutava offerte milionarie per Badelj e Vecino, chissà se anche oggi Sousa opporrebbe la stessa resistenza. Intanto, il tecnico portoghese valuterà attentamente gli allenamenti dei suoi uomini durante i prossimi 7 giorni. La speranza è che riesca a trovare la giusta leva per dare una svolta alla compagine gigliata.

Tommaso Fragassi

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