Il Corriere dello Sport ha deciso di disertare ieri l’inaugurazione del Viola Park. Il giornalista e direttore Ivan Zazzaroni ha spiegato così la scelta del giornale: “Non c’eravamo proprio perché, oltre al mestiere, amiamo seriamente questo club, i suoi colori, la sua gente e ne rispettiamo la storia. Con i colleghi del giornale, in particolare con i fiorentini, ho riflettuto sulla partecipazione all’evento: prima di tutto, mi sono chiesto come si sarebbe comportato, in una o più situazioni del genere, Alessandro Rialti, l’indimenticabile nostra voce viola che riassunse in sé amore per la squadra e attenzione per il ruolo di informatore. Ciccio mi avrebbe certamente detto «fate come vi pare, io resto a casa». Avrebbe rinunciato non solo per il caso Matteini, il giornalista che di recente, nonostante avesse pagato il biglietto, fu allontanato dal centro, ma anche e soprattutto per l’assurdo e antistorico limite agli accrediti stampa posto dalla società, troppo spesso in piedi davanti alla lavagna dei buoni e dei cattivi. Ho rapporti eccellenti e franchi con Joe Barone e Daniele Pradè, che conosco da una vita, e mi piace quasi tutto del lavoro di Commisso, e sottolineo quasi: proprio per questo mi permetto di ricordare che una società sana e ambiziosa, quale è la Fiorentina, dovrebbe avere un atteggiamento diverso nei confronti dei media. Il grande club reagisce alle critiche, anche alle più “stronze”, con i fatti (strutture, innovazione) e sul campo (risultati). Il gruppo Commisso ha fatto cose splendide, ma deve migliorare dal punto di vista della comunicazione con la stampa, specie con la locale”.