Il vice allenatore dello Shakhtar Donetsk, Carlo Nicolini, è intervenuto ai microfoni di Radio Firenze Viola, dove ha parlato dei temi caldi di casa Fiorentina. Queste le sue parole:
“Dzeko non si discute, perché ha dimostrato di esserci ancora, sia fisicamente che sul piano dei gol. Prendere lui, però, vuol dire fare acquisti senza programmazione: la Fiorentina potrebbe aver deciso che per quest’anno vuole affiancare a Kean una garanzia, andando quindi sul sicuro. Dico solo che, come ha scelto di fare Luis Enrique a Parigi, si dovrebbe andare in altre direzioni, perché acquisti così non aprono un ciclo a lungo andare.
La Fiorentina ha fatto l’errore di non rinnovarlo prima. Perché se hai un giocatore forte non devi arrivare a questo punto, perché perdendo l’Europa che conta un calciatore che è nel giro della Nazionale preme per andare in altri palcoscenici. In Europa poi non ci sono tanti esterni del suo livello, non è un fuoriclasse ma un giocatore molto forte, anche di mentalità vincente, perché è davvero molto positivo nell’affrontare gli allenamenti e le partite. La Fiorentina perderebbe molto anche a livello di atmosfera e spogliatoio. Ci sono pochi che interpretano il ruolo dell’esterno come lui, con tanta spinta a produrre superiorità numerica. Dovesse lasciare, la società dovrebbe fare un mea culpa. L’arrivo di Pioli però potrebbe incidere, sicuramente. Dodo è un ragazzo sensibile. Conoscendolo, credo si sia sentito un po’ tradito. Perché era pronto a rinnovare e l’amore con la piazza era esploso, questo tentennare del club gli ha fatto male. Se l’allenatore lo coccola un po’ e gli fa sentire l’importanza che ha, può starci che lui torni sui suoi passi”.