Troppo forte l’Inter e troppo importanti le assenze per la Fiorentina: quelli che sono mancati (Milenkovic, Castrovilli e Ribery) sono forse i 3 giocatori più forti per ruolo della Viola, in più l’indisponibilità anche di Caceres. Insomma, più di così non si poteva fare.
Utilizzo questo breve editoriale anche per rispondere alle tante persone che, in pubblico o tramite messaggio privato, mi chiedono lumi sulle scelte di Prandelli in merito ad Eysseric e Venuti. Ed io, senza alcuna malizia, parola mia, rimando la questione a due domande che faccio a tutte le lettrici ed a tutti i lettori di questo articolo.
Le domande sono le seguenti: ha più colpa Prandelli nello schierare questi 2 giocatori, oppure chi, invece del 4 gennaio, ha portato solo a fine mercato 2 calciatori non pronti fisicamente e che hanno giocato molto poco negli ultimi 2 anni di carriera? O, ancora, è stato il Presidente Commisso a fornire un budget troppo risicato a Pradè e quindi è lui il colpevole maggiore?
Ognuno è libero di rispondere in base alle proprie sensazioni e pensieri e da quelle risposte, se azzeccate, passerà tutta la seconda parte di Campionato della Fiorentina.
Ora ci sono Sampdoria, Spezia ed Udinese: 3 partite da non fallire nella maniera più assoluta. Non basteranno più Dragowski, Bonaventura ed Amrabat (che tra l’altro sarà squalificato per il primo dei prossimi 3 impegni), serve una grande prestazione da parte di tutti, anche con la speranza che venga accolto il ricorso su Milenkovic.
La Fiorentina per storia, tradizione, monte ingaggi dovrebbe avere molti più punti delle prossime 3 avversarie, ma non è così ed allora al Prandelli 2.0 l’ingrato compito di far tirare fuori tutti gli attributi ai propri calciatori.
Chiudo con un ringraziamento forte e sincero al Presidente Commisso per l’enorme esborso economico (80 milioni di euro) per il centro sportivo, che negli anni porterà anche materialmente dei punti in più in classifica, ma anche con una richiesta allo stesso patron della Fiorentina di pensare pure un po’ di più al campo ed al calcio giocato.
Giancarlo Sali