
Il pensiero post gara dell’irriverente Scugnizzo Viola
La mano di Vanoli si è già vista.
E non serviva aspettare mesi per capirlo: bastava guardarlo ieri, un leone in panchina, a urlare, gesticolare, spingere i suoi come se fosse ancora in campo. Finalmente un allenatore che trasmette grinta, cuore e presenza. Non silenzi e rassegnazione come il sagrestano Pareggioli.
Dopo settimane di silenzi, rassegnazione e sguardi vuoti, la Fiorentina ha reagito. Sì, perché a Marassi contro il Genoa, finita 2-2, si è vista una squadra viva, anche se ancora troppo fragile dietro. Ma viva.
Il Genoa era passato in vantaggio su una palla gettata in mezzo da Aaron Martin — piede dolce e velenoso — con Ostegaard pronto a insaccare. Forse De Gea poteva uscire, forse no, ma resta il fatto che quella difesa è ancora da registrare.
La Fiorentina però ha risposto subito: rigore guadagnato e trasformato con freddezza da Gudmundsson. E poi, la rimonta. Una bella azione, costruita con pazienza e cattiveria, partita dal centrocampo e finalizzata da Piccoli dopo l’assist preciso di Sohm. Sul 2-1 sembrava che la partita fosse in discesa. Sembrava.
Poi, il solito blackout. Un’altra distrazione colossale e arriva il 2-2 che ci lascia con l’amaro in bocca. Peccato, perché anche De Gea — che aveva parato un rigore e salvato il risultato al 93’ — nell’occasione del pareggio ha sbagliato insieme a tutta la linea difensiva.
Ma, al di là del risultato, è cambiato l’atteggiamento.
Vanoli ha portato energia, ha portato rabbia. Si è preso pure un giallo, ma a noi tifosi piace così: vogliamo vedere tutti lottare per la maglia, dall’allenatore fino all’ultimo dei magazzinieri.
Ora arriva la sosta, e con essa 15 giorni preziosi per lavorare, per sistemare la difesa e per trasmettere definitivamente le sue idee.
La classifica resta drammatica: ultimo posto, appena 5 punti. Ma per la prima volta dopo tanto tempo si intravede una scintilla.
La speranza è che da questa scintilla nasca un fuoco vero, quello della Fiorentina che lotta e non molla mai.
E se qualcuno, tra i giocatori, non ha più voglia di combattere, che si faccia da parte: in campo devono restare solo quelli che credono nella salvezza e in questa maglia.
Perché la Fiorentina, anche dal fondo della classifica, può rialzarsi.
Con Vanoli, con la grinta, e con noi tifosi che non smetteremo mai di crederci.
JAMME PAOLE’!!!
Lo Scugnizzo Viola
La quiete dopo la tempesta: Vanoli adesso ha 11 giorni per mettere a posto i danni lasciati da Pioli
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