«Ho pregato per lui». A dirlo è Sandro Giani, papà di Mattia, il numero 7 del Castelfiorentino morto lo scorso 14 aprile a 26 anni dopo aver accusato un malore durante una partita di Eccellenza con il Lanciotto. Ha voluto vedere tutta la partita, Sandro. Fino all’ultimo. Fino a quando la voce del telecronista ha fornito i primi aggiornamenti sulle condizioni di Edoardo Bove. «Ho pregato con tutte le mie forze – ripete -, anche per i genitori, perché so cosa hanno dovuto affrontare in quei momenti».
La voce di Sandro si rompe, i silenzi sono scanditi da sospiri pesanti. La mente vola a quella maledetta domenica pomeriggio, quando Mattia, dopo alcuni passi barcollanti, si è accasciato, inerme, sul terreno di gioco. Proprio come Edoardo. Ma con un epilogo tragicamente differente. «Mattia, come Bove, si è crollato al 17esimo del primo tempo – aggiunge -, e nella stessa porzione di campo. Non ci volevo credere, per un momento ho rivissuto quell’incubo». Lo scrive La Nazione.
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