
In vista dello scontro diretto di stasera in chiave Europa League contro i biancocelesti, Labaroviola ha contattato in esclusiva Maurizio Zini il presidente del Lazio Club Toscana.
Buongiorno Maurizio, come nasce il vostro club in terra toscana?
“Siamo attivi dal 1999′, anno nel quale spopolavano le pay-tv come Telepiù e Stream, decidemmo con una serie di amici di ritrovarci all’interno di una stanza messa a disposizione da un ristorante della provincia di Pisa, dove seguivamo tutte le gare della nostra squadra del cuore davanti alla tv. In poco tempo capimmo che nella vostra regione fossimo moltissimi tifosi biancocelesti.
Sono stato 10 anni responsabile della comunicazione della AILC Assicurazione Italiana Lazio Clubs e fondatore della Coppa dell’amicizia tosco-laziale, con finali giocate sia al Flaminio che allo stadio Olimpico”.
Sarri negli anni è stato più volte accostato ai viola, quest’anno che impatto ha avuto secondo te?
“Le sue colpe sono a mio avviso limitate, si ritrova in rosa diversi elementi che non sono adatti al proprio credo di gioco. Pensate che all’inizio anche due campioni come Milinkovic-Savic e Luis Alberto abbiano faticato rende l’idea, il tecnico toscano chiede grande sacrificio ad ogni suo interprete”.
Sia a Firenze che a Roma la situazione ambientale non è delle migliori, a Formello c’è contestazione mentre a Firenze c’è una spaccatura..
“Sono situazioni diverse, alla Lazio i tifosi contestano l’ennesimo calciomercato inadeguato, basti pensare che abbiamo acquistato anche noi Cabral..ma Jovane, un calciatore che in pochi conoscono a differenza del centravanti viola.
A Firenze non capisco cosa si imputa a Commisso, è arrivato salvando la società dopo la gestione Della Valle, investendo diversi denari e costruendo un centro sportivo avveniristico. Le cessioni? Oggi i club hanno poco potere di manovra e quando chiamano i grandi club c’è poco da fare”.
Ci racconti qualche aneddoto di partite contro la Fiorentina?
“Ero al Franchi il 15 aprile 2000, per un Fiorentina-Lazio terminato 3-3, con rete all’ultimo secondo di Batistuta su punizione. Fu una beffa nel momento in cui eravamo in corsa con la Juventus per la conquista dello scudetto. Un mese dopo fortunatamente ero all’Olimpico nel giorno in cui il titolo si concretizzò, una gioia senza tempo nella quale insieme ai miei amici ci portammo un pezzo di zolla ciascuno come cimelio”.
Marco Collini
MATTEINI RICORDA: “BATISTUTA SCEGLIEVA DI RESTARE ALLA FIORENTINA PERCHÉ..”