Parole forti e cariche di frustrazione quelle rilasciate dal direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, ai microfoni di DAZN dopo la contestata sconfitta contro il Milan. Una serata amara, chiusa tra le polemiche per il rigore assegnato ai rossoneri nel finale e le crescenti difficoltà di classifica della squadra viola. Ma Pradè non si è nascosto.
“Stasera siamo qui a commentare un errore enorme del Var e Marinelli non ha avuto il coraggio di sostenere la sua decisione di campo. Sono episodi che cambiano tutto, noi ci stiamo giocando la vita. Gimenez è rimasto in terra quasi 20 minuti per nulla. Una scena grottesca”, ha attaccato duramente il dirigente, riferendosi all’episodio chiave della partita.
Poi il focus si è spostato sulla prestazione della squadra e sull’andamento della stagione: “Abbiamo fatto una grande gara, non meritavamo di perdere. Già il fallo di Fofana su Ranieri poteva essere da rosso e Luca è rimasto fuori 4 minuti con loro che hanno pareggiato. Ci dispiace perché nessuno si aspettava questa classifica. Non siamo una squadra da ultimo posto, lo abbiamo dimostrato anche stasera”.
Malgrado la tensione del momento, Pradè ha voluto difendere a spada tratta l’allenatore Stefano Pioli, prendendosi invece la piena responsabilità della situazione: “Solo Stefano può toglierci da questa situazione. Il resto è colpa mia, come dice la contestazione che c’è a Firenze. Il colpevole sono io, la proprietà mi ha messo a disposizione 90 milioni per fare il mercato”.
Il dirigente ha poi parlato delle difficoltà iniziali della stagione e della volontà di non fare passi indietro sul piano tecnico: “È una stagione strana, partita male. Tre gare in trasferta all’inizio per colpa di uno stadio che ci penalizza da tempo. Ribadisco totale fiducia nel nostro allenatore. Solo io oggi merito le dimissioni. I ragazzi e il tecnico devono stare tranquilli e continuare a lavorare. Ci sarà una notte per riflettere. La convinzione mia, del presidente e di Alessandro Ferrari è che l’uomo giusto per noi resta Stefano Pioli”.
Parole che suonano come un’assunzione totale di responsabilità in un momento delicatissimo per la Fiorentina, ultima in classifica e alle prese con una crisi sempre più profonda.
