Questo è quello che scrive sul sito di Sportitalia Alfredo Pedullà sullo scandalo del calcio scommesse elevando Rocco Commisso come esempio:
Sulla vicenda scommesse è stato detto tutto e il contrario di tutto. Quelli che si scandalizzano perché le soffiate sono arrivate da Corona sono gli stessi che spendono fake news e neanche chiedono scusa. A me non interessa il passato di Corona, piuttosto che venga fatta chiarezza su questa vicenda. Se Corona anticipa la Procura della Repubblica, il problema è della Procura, di chi si occupa di quell’argomento, con tanti saluti ai moralisti del piffero. A livello di informazione sportiva si ragiona spesso alle zone di competenza e ai bacini di utenza, chi sostiene il contrario è un bugiardo. Prendiamo Rocco Commisso: non troppi anni fa qualcuno gli ha dato del “mafioso”, magari è lo stesso che adesso si occupa delle scommesse con le morali di chi si sente super partes, quasi un giudice di primo livello. Fondamentalmente si tratta di un parolaio di primo livello, indifendibile. Lo stesso che, se Commisso dovesse continuare a vincere dopo avergli dato del “mafioso”, sarebbe costretto a chiedere un mese supplementare di ferie per smaltire meglio. Questa è l’Italia oggi, sempre peggio.
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