
La ripresa dopo gli impegni delle nazionali è sempre un’incognita specialmente per i calciatori sudamericani. Non una novità, ci è abituato anche Vincenzo Italiano, che periodicamente deve prestare Nico Gonzalez a Scaloni, un altro che stravede per il 10 gigliato. Sarà così anche fra un mese, perché nella pausa di novembre l’Argentina giocherà contro Uruguay e Brasile, sfide ben più impegnative rispetto a quelle contro Paraguay e Perù. Nelle quali però ha risparmiato a Nico solo qualche spicciolo della prima partita. 190 i minuti con i quali è tornato sulle gambe. Stanchezza tanta (ci sono da sommare due voli per niente comodi), ma anche carica e soddisfazione. Suo l’assist per il vantaggio firmato da Messi contro il Perù, con la ‘Pulce’ che di lì a poco è andata a cercare Nico per saltargli in braccio ed esultare insieme. Non poco per l’esterno viola che sta continuando a crescere per diventare un top player. La strada è sicuramente quella giusta. I numeri della stagione parlano chiaro. Con la Fiorentina 7 gol in 11 partite, uno ogni 110 minuti. Score da far invidia a chi di mestiere fa il centravanti. Per questo per Italiano è letteralmente fondamentale.
Al rientro dall’ultima pausa lo staff gigliato decise di mandarlo in campo dal 1′ contro l’Atalanta. Lui offrì l’assist del vantaggio a Bonaventura, disputò una buona gara e fu tolto dopo un’ora di gioco. Probabilmente il livello dell’avversario imponeva la sua presenza in campo. Ma non solo. In quel 17 settembre Italiano non aveva alternative importanti a destra. Certo, avrebbe potuto adattare Kouame o qualcun altro. Oggi però nel mazzo può pescare la carta Ikoné. Una carta preziosa. L’ex Lille sta bene, ha sfruttato la pausa per tirarsi a lucido fisicamente. Problema all’anca alle spalle. Italiano ne ha incrementato pian piano l’impiego fino agli 89 minuti in campo del ‘Maradona’, dove si è visto applicatissimo anche in fase di non possesso palla. Una piacevole novità. Lo scrive La Nazione.
LEGGI ANCHE, LE PAROLE DI TERRACCIANO
https://www.labaroviola.com/terracciano-nessuno-mi-ha-regalato-niente-conquistato-tutto-con-il-lavoro-christensen-crescera/227568/