Ad avviare la carriera italiana di Tatarusanu e Rebic fu Edoardo Macià, ex d.s. viola, riconosciuto dagli addetti ai lavori come uno degli scout più preparati a livello internazionale. Portò alla Fiorentina altri stranieri del calibro di Savic, Alonso, Vecino. Per un mix di giovani talenti e giocatori esperti, idea che oggi segue il Milan. E in cui Rebic e Tata fanno la parte dei leader:
“Ante non giocava in nessuna delle squadre top dei Balcani, era accessibile in termini di trattativa e in lui vedevo grandissime potenzialità – racconta oggi Macià -. I suoi inizi non sono stati facili perché era arrivato in un contesto di squadra che già funzionava come una macchina perfetta”.
Il prestito al Lipsia e altri giri in Europa e in Italia (al Verona) gli hanno permesso di diventare il giocatore di oggi. “Tatarusanu lo conoscevo da quando ero all’Olympiacos”, prosegue Macià passando a Tata. Costato zero, perfetto per un professionista di esperienza e carisma.
“I contratti furono firmati nel ritiro invernale della sua società vicino a Malaga. Lo apprezzo per la sua fermezza e professionalità, trasmette grande sicurezza”. A Firenze era in concorrenza con Neto e fu proiettato titolare dopo che il brasiliano rifiutò il rinnovo del contratto, promesso sposo alla Juve. Lo riporta Gazzetta.it
Italiano: “Avremo difesa nuova, Amrabat può giocare li. Gonzalez non può giocare titolare”