
Forse serve una magia per far decollare davvero il rapporto fra Biraghi e Firenze. Una magia simile a quella che lo stesso capitano è riuscito a fare allo stadio Bentegodi su punizione da quasi sessanta metri e che ha scomodato perfino paragoni con eccellenze del calibro di Maradona. Potrebbe essere questo un nuovo punto di partenza per far sbocciare definitivamente un rapporto sempre sull’orlo dell’incomprensione fra lui e l’ambiente fiorentino. Nonostante tutto: la fascia al braccio, la voglia di trascinare la formazione di Vincenzo Italiano in tutte le competizioni e anche la volontà di restare a Firenze.
La prodezza di Biraghi ha fatto discutere questa volta per la sua esultanza successiva. All’inizio perfetta perché il calciatore è andato sotto il settore dei tifosi viola e si è rivolto al cielo pensando a Davide Astori. Poi, passando sotto la tribuna, si è portato le mani alle orecchie, un gesto rivolto ai tifosi dell’Hellas che già fischiavano la formazione di Italiano dopo l’esultanza poco gradita di Cabral, insieme a Dodo e Igor. Un gioco di nervi, inasprito dalla furbizia con cui il capitano ha battuto la punizione da cui è nato il 3-0 per la Fiorentina. Nessuna polemica contro ambiente o tifosi viola ma comunque un episodio che ha suscitato un nuovo dibattito, perfino a Firenze. Probabilmente anche le immagini tv non hanno aiutato la perfetta ricostruzione del momento e alcuni tifosi viola hanno pensato che il gesto delle mani alle orecchie fosse rivolto ai suoi sostenitori. Niente di tutto ciò, ma il fatto che ne siano nati altri motivi di discussione è un nuovo spunto di riflessione. Biraghi è ormai abituato a lottare con le critiche. Lui stesso all’inizio della stagione, prima della sfida contro il Riga, ha ricordato che i commenti negativi non fanno mai piacere, ma che lui ha spalle larghe e che non è affatto infastidito soprattutto quando c’è un aspetto costruttivo. In città si scherza sulla “precisione” dei suoi cross e sull’opportunità di metterlo sempre in campo senza lasciare abbastanza spazio a Terzic che a Firenze trova sempre più consensi. Lo scrive il Corriere dello Sport.