Lo stadio Franchi non è il Ponte Vecchio o il Colosseo, si potrà pure intervenire in qualche modo per renderlo più funzionale» ha più volte ripetuto Rocco Commisso, nei suoi primi passi da presidente della Fiorentina, nel tentativo di spiegare che certi vincoli in Italia sugli stadi monumento per lui erano incomprensibili. Beh, ora sono in tanti a pensarla come il patron viola. La politica sta prendendo coscienza della necessità di favorire le società, piccole e grandi, che hanno la volontà di restaurare i vecchi stadi o di realizzarne di nuovi. Un’accelerazione sul fronte impianti è arrivata da Dario Nardella, Sindaco di Firenze e firmatario della Legge sugli stadi ancora in vigore. È stato lui a riconoscere che il suo testo va cambiato, anche in maniera profonda.
Il dopo Covid-19 offre al Governo e, in generale alla politica, la possibilità di combattere finalmente la burocrazia e tutto quello che frena gli imprenditori nel realizzare strutture di proprietà. In Parlamento è già stata depositata a firma della senatrice Pd Rosa Maria De Giorgi una Proposta di Legge che interviene sul restyling degli stadi di interesse storico: «Gli stadi Comunali anche se tutelati come beni di interesse storico o riconosciuti come monumenti nazionali potranno essere ristrutturati con la sola delibera dell’Amministrazioni Comunali competenti. Il nuovo progetto autorizzato dalle Soprintendenze dovrà mantenere parti esterne del precedente stadio in grado di assicurare la memoria e la tradizione architettonica. Con la ristrutturazione scompare il consumo di nuovo suolo e si evita il decadimento di certi impianti come il Flaminio di Roma». Il Covid-19 ha ritardato il percorso di questa proposta di Legge che ora dovrà passare attraverso un confronto con il ministro della Cultura Franceschini.
Chi può essere interessato al restyling del suo stadio-monumento? Ci sarebbe il Franchi. Quando potrà tornare in Italia Rocco Commisso incontrerà il ministro Franceschini. Il presidente della Fiorentina considera la questione infrastrutture basilare per il suo percorso, Ma per ora era stata accantonata perché la priorità della Fiorentina è stata quella di uno stadio nuovo, magari anche fuori dal Comune di Firenze.
La politica presto si confronterà su questo tema con il progetto che sta prendendo corpo presso la Lega Calcio grazie a un tavolo di lavoro promosso da Joe Barone, direttore generale della Fiorentina e dal presidente Dal Pino. Molti club si augurano che la richiesta che verrà consegnata dalla Confindustria del pallone al Governo porti a qualcosa di concreto. Velocemente. Roma, Inter e Milan, la Fiorentina e altri club sono decisi a realizzare nuovi stadi ai quali abbinare realtà commerciali. Quello che serve per aumentare il fatturato. Da due mesi in Lega si sta lavorando a questo progetto-proposta con l’aiuto di professionisti del settore.
Lo riporta La Gazzetta dello Sport.