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La Juventus arrabbiata con Chiesa, doveva chiedere la cessione alla Fiorentina. Ha vinto Commisso

Rassegna Stampa

La Juventus arrabbiata con Chiesa, doveva chiedere la cessione alla Fiorentina. Ha vinto Commisso

Redazione

19 Luglio · 10:26

Aggiornamento: 19 Luglio 2019 · 10:26

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Rocco sta vincendo. Rocco è Commisso, l’entusiasmo al potere della Fiorentina. La partita è Federico Chiesa, il brillante più luccicante della gioielleria viola. E Rocco la sta vincendo perché la Juve c’era, c’è, ci sarebbe, ma non si materializza. E papà Enrico non si espone con la richiesta forte di andar via, malgrado un contratto lungo tre anni, da circa 1,7 milioni a stagione.

Non è il momento di tirare le somme, ma il bilancio parziale è a favore di Commisso. E la tempistica anche, siamo al 19 luglio: ovvero, “meno 43 giorni” rispetto alla chiusura del mercato. La vicenda Chiesa non è una storia che può tornare di moda da Ferragosto in poi, contrariamente a Icardi, oppure chissà chi.

Fabio Paratici, convinto estimatore di Fede, aveva mosso i passi giusti in tarda primavera. Quando, parlando fitto conpapà Enrico, aveva fatto la selezione giusta, scavalcando l’Inter e ottenendo il rifi uto a qualsiasi trasferimento all’estero. La proposta era molto chiara: cinque anni di contratto, base vicina ai cinque milioni a stagione, un ragionamento praticamente al triplo rispetto agli attuali emolumenti del golden boy figlio d’arte. Ma all’interno di questo discorso c’era una deadline molto chiara: non andare oltre fine giugno, massimo la prima settimana di luglio, in modo da poter programmare eventuali uscite.

Già, perché non si può pensare che la Juve possa spendere e spandere senza tutelare il bilancio, nel pieno equilibrio entrate-uscite che è la base dei ragionamenti di qualsiasi club.

Invece, siamo arrivati a ridosso di fi ne luglio con questo balletto che, dal punto di vista di Commisso, è una necessità. La frase è un tormentone che potrebbe essere scaricata come suoneria del tifoso medio viola. La frase è questa: «Federico resta. Almeno per un anno». Il confronto americano ha portato a un trionfo della linea socie-taria: fino a quando Fede non si presenta con un concetto molto chiaro («vorrei andare» e chiediamo scusa per le virgolette che rendono l’idea), la linea Commisso è un manifesto inequivocabile.

Lui, il patron, sa bene che presentarsi con la cessione del famoso gioiello più luccicante non sareb-be un’eccellente partenza, effetto boomerang. Magari all’interno del club qualcuno può pensarla diversamente, della serie «meglio una cessione che ci consenta di rifinanziare il mercato, piuttosto che qualcuno con un abbozzo di broncio», ma dal punto di vista di Commisso il problema non si pone.

A noi risulta che Paratici, pur apprezzando tantissimo Chiesa, abbia già mandato messaggi inequivocabili a papà Federico. La sostanza: è vero, saremmo stati pronti a fare un grande sacrificio, per noi un passaggio ideale alla ricerca di giovani campioni, ma adesso diventa complicato organizzare almeno un’uscita eccellente per fi nanziare l’acquisto.

Quindi, stop. È possibile che da casa Chiesa non l’abbiano presa benissimo, ma questo mai lo sapremo e in ogni caso smentirebbero. Fatto sta che le altre (Inter in testa) adesso non possono tornare in lizza, così ci prepariamo a una nuova fase della vicenda.

Corriere dello Sport

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