Costantino Nicoletti, intermediario di mercato, nel corso di un collegamento con Lady Radio ha espresso opinioni piuttosto critiche sulla gestione tecnica e societaria della Fiorentina. A proposito del possibile rinnovo di Raffaele Palladino, ha dichiarato:
“Non si può sapere se ci sia stata realmente la firma sul rinnovo. Bisognerebbe essere all’interno per saperlo. Posso dire che al giorno d’oggi nel calcio i contratti lasciano il tempo che trovano. Sono però quattro anni che sbagliano la scelta dell’allenatore, non si parla solo di Palladino. Anche l’arrivo di Vincenzo Italiano fu infatti una scelta improvvisata, non programmata o studiata. Ci furono due settimane di Gattuso e dopo la separazione si scelse di ripiegare su uno degli allenatori emergenti più bravi. Anche lui stesso aveva giurato amore eterno allo Spezia, ma quando arrivò l’offerta di Commisso non ci mise un secondo a venire a Firenze.”
Sulla scelta estiva di puntare su Palladino, Nicoletti ha manifestato ulteriore perplessità: “Non so quali siano state le motivazioni del perché in estate la scelta è ricaduta su Palladino. Se un giorno mai mi capitasse di andare in conferenza stampa chiederei a Pradè o a Ferrari il perché alla sesta stagione, dopo tre ottimi anni di Italiano, ha scelto di puntare su un allenatore emergente. Le scelte infatti erano molto limitate: le idee della Fiorentina ricadevano su di lui e Alberto Aquilani, che quando appena andato via il Pisa è tornato in Serie A.”
Parlando ancora di Italiano, Nicoletti ha rivelato retroscena legati al suo rapporto con la società: “A Firenze è stato pagato profumatamente ed è rimasto un anno in più rispetto a quelli che erano gli accordi iniziali. Dopo la cessione di Vlahovic alla Juventus si era messo di traverso con Joe Barone, discutendo spesso: tra i due era guerra aperta. È rimasto un anno in più perché non aveva nessuna offerta due anni fa.” Ha poi aggiunto: “La scorsa estate pur di andar via ha scelto di andare su una delle panchine più scottanti della Serie A, il Bologna dopo l’exploit di Thiago Motta. L’inadeguatezza della dirigenza della Fiorentina sta nel non averlo blindato quando non aveva offerte, o comunque di non pianificare in anticipo il suo successore.”
Nicoletti chiude poi con un suggerimento: “Nei giorni scorsi ho consigliato un nome per il prossimo allenatore, che secondo me sarebbe perfetto per la situazione in cui si è ritrovata la Fiorentina: sto parlando di Stefano Pioli. Non mi ha mai esaltato come allenatore, ma in quanto normalizzatore intelligente sarebbe perfetto per gestire un presidente come Commisso. Oltre ad avere esperienza da vendere”